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Apple Store, ora Cupertino punta sull’estero

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Ora per Apple è tempo di puntare sui negozi al di fuori dagli Usa. Alla strategia di espansione che ormai si legge ormai in filigrana da tempo (e che è stata spesso accennata anche durante alcuni eventi pubblici), ha fatto cenno nel corso della giornata di ieri all’anteprima del negozio di Boston Ron Johnson.

Il vice president e responsabile della strategia retail di Apple (nella foto di Sushiesque, utente Flickr) ha ribadito infatti l’intenzione dell’azienda a rafforzare la presenza con gli Apple Store direttamente controllati anche fuori dagli Stati Uniti. Punti vendita di alto profilo, proprio come quello di Boston, rappresenteranno dei vettori importanti per incrementare le vendite di Apple nei prossimi anni.

“Oggi i ricavi di Apple – ha detto Johnson facendo capire che è tempo di dare il via al riequilibrio della rete retail – sono all’incirca il 50 per cento internazionali e il 50 per cento negli Stati Uniti. Vogliamo incrementare progressivamente i nostri punti vendita in altri paesi”.

A dimostrazione delle parole e delle strategie indicate da Johnson, parlano le cifre degli Apple Store, anche queste riportare nell’articolo di Reuters. Nell’ultimo trimestre fiscale le vendite degli Apple Store sono aumentate del 74 per cento raggiungendo quota 1,5 miliardi di dollari. Il ricavo medio per singolo Store, sempre nell’ultimo trimestre è pari a 7,1 milioni di dollari, una crescita del 48 per cento rispetto ai 4,8 milioni di dollari dell’anno precedente. Nel frattempo il profitto operativo della sezione è raddoppiato, ora pari a 334 milioni di dollari nell’ultimo trimestre. Queste cifre potrebbero essere sostanzialmente rafforzate da una presenza internazionale più capillare di quella odierna; offrire in alcune delle più importanti città  del mondo l’architettura e l’impatto visivo, l’organizzazione interna del personale, lo stile adottato per l’esposizione di Mac, tascabili e accessori, il Genius Bar potrebbe favorire la visibilità  del marchio ma anche le vendite.

Fino a oggi al di fuori degli USA i paesi in cui Cupertino è direttamente presente con un numero significativo di Apple Store sono il Regno Unito e il Giappone. Canada e Italia hanno anch’esse una presenza di punti vendita Apple, ma anche altrove, nel rispetto dei propositi di Johnson, la Mela è destinata ad allargare la sua rete. Questa estate Apple, ad esempio, inaugurerà  un nuovo Apple Store a Pechino e uno a Sydney, in l’Australia. L’espansione di Cupertino toccherà  anche l’Europa: due aperture sono programmate in Svizzera (Ginevra e Basilea) e una in Germania (Monaco di Baviera). Alla conta comunque mancano ancora importanti città  europee, Madrid, Bruxelles, Stoccolma, Berlino, Francoforte, Parigi, Lione, Milano (dove in realtà  potrebbe essere già  stato previsto un negozio) solo per citarne alcune. In tutti questi centri sono presenti negozi-immagine di grandi marchi dell’elettronica e della moda, ed è molto probabile che siano queste le città  di riferimento per la prima fase di espansione in Europa a cui poi potrebbe fare seguito un rafforzamento anche in centri più piccoli.

Difficile immaginare però la creazione di una rete con decine e decine di negozi in tutti i paesi come avviene negli Usa; più probabile che per l’estero si segua la linea dei “punti vendita boutique”, che offrono visibilità  del marchio in locazioni di grande passaggio e molto strategiche.

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