Business Week riporta che il governo cinese ha ricevuto una richiesta di Apple per ottenere la licenza per la vendita di un apparecchio che accede al network cellulare e che non include la connessione WiFi. L’iPhone per il mercato cinese, insomma, non consentirebbe connessioni WiFi così come imposto dal Ministero dell’Industria e per l’Information Technology preoccupato per il possibile uso di applicazioni ritenute illegali sul mercato cinese quali ad esempio quelle per l’accesso alle reti VoIP per effettuare chiamate via rete.
L’impossibilità di commercializzare in Cina iPhone con le caratteristiche attuali non è certo una novità . Da tempo è pressochè certo che Cupertino sarà obbligata a modificare le funzionalità del telefono per andare incontro alla particolarità del mercato del più popoloso paese del mondo e tra queste, come Macity ha spiegato in altre occasioni c’è anche la necessità di eliminare il WiFi. Per altro Apple commercializza in Egitto iPhone privo di funzione Gps per rispondere alla legge del paese arabo che impedisce l’uso commerciale e privato di dispositivi per il posizionamento satellitare.
L’iPhone senza WiFi permetterebbe di rimuovere uno degli ostacoli che hanno finora impedito la vendita ufficiale dello smartphone in Cina e anticipare di almeno tre mesi i tempi previsti per il lancio ufficiale. La rimozione del WiFi dovrebbe, infatti, accelerare le procedure burocratiche per sbloccare l’ottenimento delle necessarie licenze e permettere di portare a termine gli accordi con China Unicom, uno dei tre grandi carrier controllati dallo stato presenti nel paese.
Nel 2003 il governo cinese ha approvato uno standard proprietario (bocciato dall’ISO) per le connessioni WiFi denominato WAPI (Wireless LAN Authentication and Privacy Infrastructure) e le aziende che vogliono vendere apparecchiature WiFi destinate al mercato cinese devono licenziare la tecnologia da vendor locali. Il sospetto di alcuni è che il WAPI abbia qualche sorta di backdoor che consenta all’occasione di decifrare connessioni solo apparentemente protette.
Ricordiamo che, nonostante quanto vadano ripetendo diversi analisti e alcuni siti dediti alle indiscrezioni, Apple non ha previsioni per un rapido lancio in Cina di iPhone. Tim Cook nel corso dell’ultima presentazione dei risultati fiscali, ha formalmente indicato come obbiettivo una lancio “entro il prossimo anno”; se questo significhi prossimo anno fiscale (che per Apple comincia ad ottobre) o prossimo anno solare (ovvero il 2010) non è stato chiarito.
[A cura di Mauro Notarianni]