Apple, al momento, non sarebbe in grado di usare il nome di dominio “iSlate.it”. Ecco il risultato di una rapida ricerca svolta su Internet per verificare quali spazi avrebbe nel nostro paese Cupertino per lanciare su Internet un sito con il supposto nome del nuovo tablet.
iSlate.it non è stato registrato da MarkMonitor, la società usata tradizionalmente da Apple per gestire i suoi domini, ma da Aruba per conto di OpenDomus di cui poco si conosce se non che dovrebbe trattarsi di una comunità per la domotica open source, ma che ha allestito al dominio corrispondente da iSlate.it un cartello che promette “una nuova comunità presto on line” poi cambiato nel corso della giornata del 26 dicembre, poco dopo la pubblicazione dell’articolo che state leggendo, in “Un nuovo progetto sta nascendo, presto on line”.
Il dominio iSlate.it è stato acquisito il 26 ottobre del 2009, molto più tardi delle date in cui (presumibilmente) Apple ha registrato alcuni domini come iSlate.co.uk, iSlate.fr, iSlate.ca, iSlate.jp che sono tutti sotto il controllo di MarkMonitor e, dunque, presumibilmente in possesso di Apple.
L’Italia non l’unico paese di prima importanza commerciale per Apple ad avere un differente “registrant” per il nome di dominio iSlate; anche in Germania Cupertino non sarebbe in grado, allo stato attuale delle cose, di collocare un suo sito su iSlate.de, registrato da una certa Innovative Dynamics GmbH e non disponibile.
Tutto questo certo non impedirebbe ad Apple di passare alla registrazione del suo dominio usando vari strumenti, tra questi il posseso di un marchio registrato ad esempio. à accaduto in passato che società che possedevano il nome di un prodotto certificato legalmente attraverso gli strumenti comuni (come l’ufficio dei marchi registrati ad esempio) siano riuscite ad ottenere da un giudice la cessione del nome di dominio anche se questo era stato registrato in precedenza da un’altra società che non aveva alcun servizio connesso a quel nome o che non aveva alcun nome registrato connesso ad esso. Fu così, ad esempio, con il nome di dominio itunes.co.uk che venne ceduto per disposizione di un giudice in Inghilterra, questo nonostante il nome fosse stato registrato prima del lancio dell’applicazione iTunes. In altri casi, come ad esempio per iPhone.com, Apple decise invecde di pagare (un milione di dollari) perché il nome di dominio era effettivamente connesso ad un business lanciato anni prima anche se al momento in cui Cupertino lanciò iPhone, il sito non era più attivo perché gli affari del primo registrante non stavano andando bene.
La possibilità per Apple di sfruttare la registrazione del marchio iSlate per forzare le società che controllano il nome iSlate a cederlo sembrano esserci. Secondo TechCrunch ci sono concreti indizi di una registrazione sotto copertura sia in Europa che negli Usa.
Nel caso del Vecchio Continente la registrazione sarebbe avvenuta attraverso uno studio legale (Edwards Angell Palmer & Dodge) che ha registrato il marchio Macbook in tutta Europa. Il possessore del marchio iSlate sarebbe una società denominata Slate Computing che non esiste su Internet ma che si occupa di un business del tutto identico a quello di cui si occupa Apple e che ha un lista corposissima di interessi, certo molto più corposa di quel che si potrebbe immaginare per una società che non ha neppure in sito. In più il marchio iSlate ha come nazione prioritaria Trinidad & Tobago, lo stesso paese che Apple usa come prioritario per una buona parte dei suoi marchi registrati in Europa. La stessa Slate Computing avrebbe registrato il marchio iSlate negli Usa.
La conclusione cui giunge TechCrunch è che Apple possieda effettivamente il marchio iSlate, anche se attraverso una società fantasma, e che abbia disposto la registrazione in vari paesi del mondo del nome di dominio iSlate. Non troppo curiosamente l’interesse di Apple per il nome “iSlate” si sarebbe materializzato un paio di anni fa quando sono partite registrazioni di dominio e dei marchi; secondo quanto si apprende da alcuni siti Apple sarebe al lavoro sul tablet proprio da un paio di anni nel corso dei quali Jobs avrebbe cassato una serie di progetti e di idee prima di arrivare alla definizione del dispositivo, cosa che sarebbe avvenuta solo qualche mese fa.
In definitiva appare abbastanza probabile che se come ritiene praticamente certo qualcuno, il nome del nuovo tablet sarà iSlate, Apple non dovrebbe fare troppa fatica a farsi rassegnare i nomi di dominio che ancora non controlla, come quello italiano. Nel caso non le fosse possibile ottenere il passaggio di proprietà attraverso una contrattazione amichevole o un’azione legale, certo non le manca “l’argent de poche” per convincere i possessori del dominio ad una transazione.