Apple, secondo quanto si legge sui media americani avrebbe licenziato 40 persone tra lo staff che si occupa di Final Cut. La notizia è riportata da Peter Warden (sviluppatore Adobe After Effects) e si tratterebbe non di persone in forza a Cupertino ma per lo più di team remoti che si trovano nelle zone di Los Angeles e Austin. Un taglio decisamente drastico che fa preoccupare qualcuno che già si chiede quale sarà il futuro di Final Cut.
Bisogna in realtà ricordare, che Apple non è nuova a mosse di questo tipo: in passato, ad esempio, ha licenziato gran parte del team che si occupava di Aperture, rilasciando mesi dopo la versione 2 e – pochi giorni addietro – la versione 3 del programma. Potrebbe, dunque, trattarsi semplicemente di un team che ha terminato il ciclo di sviluppo di un qualche prodotto o aggiornamento, in preparazione della futura versione del programma.
Warden, nota con dispiacere anche il licenziamento di Doyle Rockwell, “negli ultimi 8 anni una forza dietro prodotti per il video professionale quali Motion e Final Cut Pro”, un personaggio sempre presente in vari siti e forum a supporto delle applicazioni Apple.
Apple non è, purtroppo, la sola azienda nel settore dell’Information Technology ad aver scelto la strada della “ristrutturazione aziendale”. Adobe, ad esempio, ha licenziato 600 persone nel 2008 e lasciato a casa altre 680 nel 2009: circa il 9% del numero totale dei dipendenti. Intel è arrivata addirittura a 10.500 licenziamenti (il 10% della forza lavoro), la tedesca SAP 3000 licenziamenti, 750 persone per Autodesk, 2500 impiegati per Western Digital, 130 impiegati per Real Network, Yahoo ha tagliato recentemente il 5% del personale. Nokia ha licenziato mille persone a febbraio dello scorso anno, 1700 a marzo, 4500 ad aprile e altre ancora a maggio e novembre sempre dello scorso anno. Un altro grande taglio di Nokia (5700 persone) era avvenuto in concomitanza della joint venture con Siemens Network.
L’ultimo aggiornamento di Final Cut Studio risale a luglio del 2009. Il software è disponibile anche nell’economica versione Final Cut Express.
[A cura di Mauro Notarianni]