Non accenna a migliorare la situazione per gli utenti Mac della vicina Grecia. Nonostante le proteste , le raccolte firme, le proposte e qualche mezza promessa giunta nei mesi passati, chi usa il computer della Mela in quel paese continua ad essere discriminato e ad avere meno diritti del resto dei clienti europei.
Come noto i greci che usano il Mac non hanno il supporto diretto da parte della casa madre ma dipendono in tutto e per tutto da un distributore locale che usa una estrema discrezionalità nello svolgere il suo compito e non sempre rispetta gli standard seguiti da Cupertino dove è presente direttamente.
In Grecia mancano poi sconti educational, esistono clausole che rendono difficile se non sconsigliabile personalizzare i Mac acquistati on line e ci sono tempi lunghissimi per iniziative (come l’applicazione di piani di sostituzione in garanzia di componenti) che altrove sono quasi immediati. I Greci pagano persino un extra sul sistema operativo se lo vogliono localizzato nella loro lingua.
Nei mesi scorsi è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione su questi argomenti e aperto anche un sito, We Want Apple Greece, per richiamare l’attenzione sull’argomento, ma i risultati sono stati nulli. ‘Dimitris Karakatsanis che è l’autore del sito ‘ ci dice il nostro lettore Christos Robotis – ha svolto ogni tipo di azione immaginabile.
Oltre ad avere raccolto migliaia di firme, ha anche contattato i responsabili PR e manager di Apple in Europa e USA ma senza avere alcuna risposta.
Anche l’Helmug, l’user group che raggruppa gli utenti greci ha dato notizia della petizione del link, ma nulla più (non ha aderito ufficialmente)’
Al momento gli appassionati delle Mela devono sperare che alcune informazioni raccolte dal sito Macscoop il cui autore è il greco (anche se residente negli Usa) Alexandros Roussos abbia ragione quando sostiene che Rainbow Computer, che gestisce attualmente l’assistenza e distribuzione dei computer e dei prodotti Mac in Grecia, sarà sostituito, almeno per alcuni servizi da Germanos, un grande retailer di prodotti d’elettronica di consumo. Più difficile, almeno apparentemente, che Apple decida di aprire una filiale locale.
Germanos potrebbe essere reclutata in tempo utile per lo sbarco in Grecia di iPhone. Tra i principali suoi azionisti c’è, infatti, Cosmote, il numero uno nelle comunicazioni Internet e nella telefonia fissa e mobile per la Grecia.
‘Noi ci speriamo ‘ ci dice ancora Christos ‘ ma qui gli utenti sono scoraggiati e stanchi e la penetrazione dei Mac è sempre più bassa. Un amico che è tornato recentemente come professore di Algebra all’Università di Giannina (Ioannina) mi ha riferito che al dipartimento di Matematica, una volta pieno di Mac ora ne sono rimasti 2 o 3. Un altro amico, biochimico all’Università di Creta, sostiene che i Mac in quell’ateneo sono proprio spariti. Io stesso continuo a comprare Mac dall’Italia perché qui la vita dell’utente della Mela è difficilissima se non impossibile.
Basti pensare che 4 anni fa, mi hanno chiesto per un filo FireWire 28 euro (dopo uno sconto del 20%), quasi cinque volte di più di quel che cosa da voi. E dire che non siamo neppure pochissimi in questo paese: 12,5 milioni di possibili utenti tra Greci e Ciprioti, una popolazione che d’estate diventa più che doppia se si pensa che turisti e professionisti stranieri in estate toccano i 13 milioni. Sarebbe opportuno che nei suoi pensieri e nelle sue valutazioni Apple ci mettesse anche tutto questo’