Le case discografiche ed Apple incontreranno la comunità europea sul caso antitrust che accusa le due parti di applicare prezzi differenziati per i vari paesi dell’Unione e di impedire la libera circolazione delle merci e dei servizi.
Il caso trae origine dalle politiche di iTunes. Il negozio musicale di Apple, come noto, limita la possibilità di comprare la musica a specifici negozi in base alla residenza. Questo, in termini pratici, contravviene ad una delle norme fondamentali della Comunità che prescrive che ogni cittadino possa acquistare i prodotti dove preferisce. La posizione di Apple e delle case discografiche è ulteriormente aggravata dal fatto che vengono applicati costi diversi per alcuni paesi, come la Gran Bretagna, i cui residenti sono così sfavoriti rispetto a quelli che risiedono altrove.
Proprio dal Regno Unito è partita l’inchiesta, dopo una denuncia delle associazioni dei consumatori. A sua volta l’Unione Europea era già vigile in materia visto che qualche tempo fa proprio l’Ue, attraverso il commissario Charlie McCreevy, aveva fatto capire che la musica digitale in Europa non decollava per le difficoltà poste dalle case discografiche che preferiscono mantenere le barriere nazionali invece che liberalizzare il mercato.
Come noto Apple ha già fatto sapere che non avrebbe alcuna difficoltà a creare un negozio sovranazionale, ma l’idea sarebbe stata bocciata, a conferma di quanto sostiene l’Ue, per iniziativa dei discografici.
La data fissata in cui Apple e le etichette dovranno chiarire le loro rispettive posizioni è il 19 e il 20 settembre. In quei due giorni si terrà un’audizione alla quale sono chiamate ad apparire Sony BMG, Universal, ed Emi, oltre che Apple. Non ci sarà invece Warner. Se la commissione dovesse riscontrare pratiche contrarie all’antitrust potrebbe decidere di multare le parti in causa fino al 10% del loro fatturato annuo.