I capi di AT&T, Microsoft e Nokia seduti intorno a un tavolo del GSMA discutono dell’apertura tra piattaforme diverse per incrementare il business smartphone. I riferimenti vanno però continuamente ad Apple e iPhone che vanta uno dei sistemi più verticali e chiusi, ma anche il più imitato e copiato dal resto dell’industria. Uno dei professionisti tra il pubblico interviene: “Ma perchè parlate tutti di Apple quando ha una minuscola percentuale del mercato”, “Perchè il restante 99,5% dell’industria mobile sta cercando di copiare Apple e iPhone” è stata la pronta risposta di Ralph de la Vega, President e Ceo di AT&T Mobility.
Questo siparietto, meglio di ogni altra considerazione, esprime il succo di una tavola rotonda svoltasi ieri al GSMA a cui hanno partecipato, oltre a De La Vega, Steve Ballmer Ceo di Microsoft e Olli-Pekka Kallasvuo President e Ceo di Nokia, ma tutto il senso della rassegna di Barcellona, dominata dall’incombente presenza-assenza di Apple e di iPhone.
L’incontro, incentrato sull’inter-operabilità nel settore mobile, moderato dal giornalista Walt Mossberg del Wall Street Journal, ha avuto numerosi riferimenti ad Apple partendo dal concetto di smartphone come macchina che senza preoccupazioni per l’utente e soprattutto senza complicazioni deve dare luogo alla massima interoperabilità tra ambienti ed interazione con l’utente In iPhone, è stato il concetto di base, emerge chiaramente questa strategia che parte della distribuzione dei programmi attraverso un negozio online; l’ecosistema Apple rappresenta, insomma, un punto di riferimento che l’industria osserva, imita e ri-propone in numerose e diverse declinazioni.
Apple e iPhone sono forse uno dei sistemi più chiusi e verticali tra quelli disponibili nel settore mobile ma gli utenti che lo hanno provato sanno perché ha avuto successo. La presenza diretta di Apple e iPhone al GSMA non è necessaria ma la sua influenza è palpabile, visibile ovunque. Tant’è che persino la tavola rotonda sull’apertura degli ecosistemi mobile si è ritrovata più volte e a dispetto degli interlocutori a citare e fare riferimenti ad Apple ed iPhone. Tutto considerato sorprende il giornalista presente tra il pubblico che con la sua domanda conferma di non aver afferrato molto di quello che è successo nel settore degli smartphone con l’arrivo di iPhone e App Store.