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Apple e Intel: l’esclusiva in cambio del supporto per la migrazione a x86

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Il patto tra Intel ed Apple prevede un’esclusiva sui processori per computer Mac in cambio del supporto tecnico fornito dalla società  di Santa Clara per il passaggio da PPC alla piattaforma x86. Ecco l’interessante notizia che emerge da una intervista rilasciata da Tom McCoy, senior vice president legal affairs di AMD a Cnet .

L’intervento del manager della società  di Sunnyvale arriva a pochi giorni dalla sentenza dell’Unione Europea che ha multato Intel in prima istanza per pratiche anti-concorrenziali. Proprio in questo contesto, che ha come background una complessa rete di esclusive in cambio di denaro, arrivano le dichiarazioni di McCoy secondo cui Apple attualmente usa i processori Intel in virtù di un accordo che risale al 2005: “La mia idea – dice McCoy, che si trova nella posizione di conoscere diversi dettagli dell’orizzonte dell’IT – è che Apple abbia accettato di siglare un accordo di esclusiva in cambio del complesso supporto per il passaggio alla tecnologia x86”

Da Santa Clara si ribadisce che Cupertino ha preso la decisione migliore basandosi sui programmi futuri per le CPU e sulle tecnologie disponibili.
“Intel si è aggiundicata il contratto per i meriti della sua tecnologia e la tabella di marcia dei suoi prodotto che include processori mobili di altissimo livello e la nostra tecnologia 45nm basata su Hi-k – ha detto la portavoce di Intel Claudine Mangano – il risultato di questa decisione è stata una eccellente linea di prodotto ed innovazione di mercato. Se Intel non avesse avuto le prestazioni che ha promesso e la nostra tabella di marcia non fosse stata così robusta, i nostri clienti si rivolgerebbero altrove”

In effetti da sempre la maggior parte degli osservatori ritiene che nella scelta di Apple per Intel ha avuto una forte ruolo la gamma di prodotti per il settore mobile dove Santa Clara è indubitabilmente più avanti rispetto ad AMD. Ricordiamo che Apple usa in tutte le sue macchine consumer processori destinati al settore mobile.

Parlando poi della tesi di un supporto nella transizione non ci sono conferme dirette anche se Intel, tra le righe pare dare qualche indizio parlando per il porting su x86 di “importante incarico” e di “sforzo poliennale, visto che il cliente doveva transitare verso una nuova architettura”. In, comunque, si nega qualsiasi accordo o scelta da parte di Intel mirato a limitare la concorrenza.

Per altro neppure AMD, per bocca di McCoy, sembra avere dubbi sulla legalità  dell’accordo Apple-Intel. Il dirigente di AMD si limita ad auspicare che quando Apple avrà  esaurito i termini dell’accordo potrebbero aprirsi speranze anche per la sua società .

Anche secondo diversi esperti e analisti interpellati da Cnet il rapporto di esclusiva concesso da Apple a Santa Clara è interpretato come uno dei vari elementi della trattativa, un fattore importante che ha contribuito in modo non secondario alla scelta di Apple portandola a scegliere Intel per mera convenienza economica. E questo non è certamente un fattore che da solo può essere soggetto all’esame dell’antitrust; nel conto ci deve essere anche un danno diretto ai clienti finali sotto forma di minore scelta o prezzi più alti, il che al momento non sembra essere accaduto.

Grazie della segnalazione ad Alberto Romagnoli

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