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Apple e i video in Europa, strada in salita

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Se Apple vuole, come promesso, portare il servizio di affitto di film on line in Europa deve prepararsi ad affrontare un situazione molto complessa. Questo il succo di un interessante articolo pubblicato oggi dal New York Times e tutto dedicato all’espansione internazionale della nuova strategia che dovrebbe condurre Cupertino ad essere un protagonista anche in questo settore, oltre che nell’ambito della musica.

Il giornale americano sottolinea, in particolare, la selva di difficoltà  di carattere regolamentare, burocratico, legislativo dettate dal un mercato che è unico, almeno per questo tipo di servizi, unicamente sulla carta, ma che in realtà  è estremamente frammentato. Tra i problemi peggiori la necessità  di contrattare per la vendita di contenuti con diverse società  che si occupano della tutela dei copyright, una per ciascuna nazione. La situazione che Apple si trova ad affrontare è la stessa, in sostanza, che è stata denunciata più volte dalle autorità  di Bruxelles, preoccupate dalla mancanza di omogeneità  del mercato che impedisce uno sviluppo del business dei contenuti digitali. Le azioni volte a superare gli ostacoli, sottolinea il NY Times, si sono arenate sugli scogli degli organismi che gestiscono i copyright che hanno svolto azioni di lobbying presso i loro parlamentari in seno al parlamento dell’Unione; tutto questo ha impedito di fatto che si stabilisse un regime di concorrenza grazie al quale sarebbe possibile acquistare in licenza da una società  il diritto di vendere contenuti (musica o video) in tutta Europa, instaurando un regime di concorrenza.

Un altro problema sono le finestre di rilascio. I produttori spesso regolano la distribuzione nei vari paesi d’Europa in maniera differenziata così che un film o un Dvd esce prima in una nazione che in un’altra. La stessa cosa accade per i telefilm. Una difficoltà  nella difficoltà  è nei contratti stipulati dalle Tv via satellite o via cavo che hanno negoziato e ottenuto nelle singole nazioni tempistiche diverse per la trasmissione on demand rispetto al rilascio dei film in Dvd così che in alcuni paesi è possibile vedere un film in Tv nel giorno stesso in cui è disponibile in Dvd, in altre si devono attendere mesi.

Apple, in ogni caso, dice il New York Times, sembra essere la società  meglio piazzata quando si tratta di lanciare un business per il video on line su scala paneuropea e questo grazie all’esperienza fatta con iTunes.

Apple al momento non fa alcun commento su tempi e i vari risvolti di questo complessa vicenda. L’unica affermazione ufficiale arriva da Steve Jobs; durante il keynote il Ceo della Mela ha detto che il lancio del servizio di affitto film in Europa arriverà  nel corso del 2008. Se sia una previsione o un auspicio è difficile da dire; nel settembre del 2006, alla presentazione della sezione film di iTunes, Jobs aveva già  annunciao lo sbarco di questo servizio in Europa nel corso del 2007, ma purtroppo Apple non è riuscita a dare corso alla promessa e di certo questo non ha agevolato il mercato di Apple Tv che per molti resta (e potrebbe restare a breve termini) un prodotto di estrema nicchia.

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