Grazie al WatchKit rilasciato da Apple a tutti gli sviluppatori nella giornata di ieri sono emersi alcuni dettagli su caratteristiche e funzionamento di Apple Watch, lo smartwatch che dovrebbe arrivare sul mercato entro i primi mesi del 2015. Si tratta di novità non dichiarate pubblicamente dall’azienda di Cupertino durante il Keynote del 9 settembre, particolarità che rendono più chiaro lo scopo di questo nuovo prodotto e di come sarà utilizzato dagli utenti nel prossimo futuro.
Oltre alla diversa risoluzione del display dei due modelli di Apple Watch che, lo ricordiamo, è di 272 x 340 pixel per il più piccolo e 312 x 390 pixel per quello con cassa leggermente più grande (qui maggiori dettagli), Apple ha chiarito il concetto di Apple Watch pubblicando sulla pagina ufficiale per sviluppatori alcune linee guida su come creare le applicazioni, con tanto di video esplicativo della durata di circa 28 minuti che alleghiamo per completezza
https://www.youtube.com/watch?v=7W2JOuR1mEA
Analizzando più a fondo il nuovo materiale, la prima cosa che viene chiarita è che le applicazioni per Apple Watch saranno solo “di supporto” all’iPhone: non ci saranno sostanzialmente app, eccetto quelle relative a data, ora e cronometro, che lavoreranno senza aver bisogno di comunicare con iPhone. Saranno quindi una sorta di estensione per applicazioni nuove o già esistenti su iPhone, utili per fornire un rapido sguardo ad informazioni relative ad esse direttamente dal polso e senza accedere allo smartphone, almeno fino al prossimo anno: in base infatti a quanto pubblicato dall’azienda attraverso il comunicato stampa ufficiale, dal prossimo anno gli sviluppatori saranno in grado di creare applicazioni completamente native per Apple Watch.
Differentemente dalla visualizzazione degli elementi su iPhone e iPad, Apple spiega che “con WatchKit, gli oggetti occupano lo spazio su schermo riempiendolo dall’angolo in alto a sinistra e fluendo verso il basso”. Ciò significa che le app verranno mostrate come una sorta di sito web responsive, adattandosi a qualsiasi risoluzione: in futuro potrebbero quindi esserci più Apple Watch di diverse misure e non ci sarà alcun problema con le applicazioni che saranno comunque in grado di adattarsi senza problemi il cui codice non dovrà necessariamente essere riscritto.
Lo scopo principale di Apple Watch, come abbiamo potuto constatare sin dalla presentazione e come confermato dalle recenti documentazioni pubblicate, è quello di fungere da schermo secondario per le notifiche. Come spiegato da Apple, verranno mostrate in due modi: con la Short Look si potrà dare una rapida occhiata ad una qualsiasi notifica appena ricevuta senza però mostrarne i dettagli. In sostanza l’utente potrà girare il polso e guardare Apple Watch per scoprire ad esempio che c’è un nuovo messaggio da parte di un utente mostrando solo l’icona dell’app ed il nome del mittente: a quel punto, se smetterà di guardare l’Apple Watch la notifica sparirà, se invece manterrà il dispositivo davanti agli occhi per un tempo più prolungato entrerà in gioco la Long Look che fornirà maggiori informazioni, nel caso dei messaggi mostrandone per l’appunto il contenuto ed offrendo la possibilità di rispondere tramite gli appositi pulsanti.
Molto interessante Glances, una nuova modalità di visualizzazione che potremmo paragonarla, ad un widget. Sostanzialmente con Glances, attivabile in qualsiasi schermata con uno swipe verso l’alto partendo dal fondo (un po’ come facciamo ora su iPhone e iPad per rivelare il Centro di Controllo), sarà possibile dare una rapida occhiata alle informazioni principali come ad esempio il meteo, l’ora oppure la lista di cose da fare: ogni applicazione avrà una sua schermata dove saranno raccolte tutte le info e sarà sufficiente eseguire uno swipe verso sinistra o verso destra per scorrere da un’app all’altra: inoltre saranno di sola lettura ed al tocco rimanderanno all’applicazione associata per una maggiore interazione. Infine non tutte le applicazioni avranno questa modalità, ed in ogni caso sarà l’utente stesso a decidere per quali attivarla e per quali invece non è necessario: un po’ come è già abituato a fare adesso con i Widget per iOS.
Non ci saranno gesture personalizzate. Con Apple Watch sarà possibile soltanto effettuare uno swipe dal basso verso l’alto o viceversa per scorrere lo schermo all’interno delle applicazioni, eseguire uno swipe da destra verso sinistra o viceversa per scorrere tra le pagine, eseguire un tap su un elemento per selezionarlo, eseguirne uno prolungato per aprire un menù contestuale contenente più opzioni selezionabili, utilizzare la corona digitale per effettuare uno zoom in-out all’interno delle app: non mancano lo swipe da sinistra verso destra partendo dall’esterno per tornare alla homescreen (su iPhone e iPad una gesture simile permette di tornare alla schermata precedente) e dal basso verso l’alto, come spiegato precedentemente, per attivare la vista Glances.
Su Apple Watch non ci sarà il GPS. Ciò significa che la posizione corrente visualizzata al polso sarà aggiornata grazie al GPS di iPhone: una scelta sicuramente dettata dall’autonomia della batteria che, come sappiamo, è di appena un giorno. Per quanto riguarda le mappe, saranno statiche anziché interattive: in pratica non si potrà scorrere al suo interno dall’Apple Watch, ma toccandola verrà aperta l’applicazione Mappe su iPhone dove si avrà possibilità di maggiore interazione.
Con il WatchKit trova risposta anche uno dei piccoli ma curiosi quesiti che tutti ci siamo posti durante la presentazione del nuovo dispositivo: che font utilizza? ebbene, Apple consiglia di utilizzare lo stesso font anche per le applicazioni di terze parti: si chiama San Francisco ed i più curiosi potranno già scaricarlo da questo indirizzo. Inoltre se qualcuno pensava di poter guardare un film direttamente dal polso si sbagliava: a quanto pare è possibile memorizzare nella cache delle app fino a 20 MB per immagine. Gli sviluppatori potranno creare animazioni con una serie di immagini statiche (le famose GIF), sia in loop che con un numero di cicli predefinito, ma questo sarà il massimo che si potrà avere sul dispositivo, dove invece non ci sarà alcun supporto per i video.