Come previsto, Apple ha sospeso la vendita dell’Apple Watch Series 9 e dell’Apple Watch Ultra di seconda generazione, mossa obbligata che fa seguito alla decisione dell’International Trade Commission (ITC), per la diatriba con Masimo (produttore di dispositivi medicali) in merito a brevetti riguardanti il sensore che consente di controllare i livelli di ossigeno nel sangue.
Dal 21 dicembre gli Apple Watch Serie 9 e l’Ultra 2 non sono più in vendita sull’Apple Store online statunitense e dal 24 dicembre non saranno disponibili neanche nei negozi americani.
Apple aveva cercato di ottenere il rinvio del blocco delle vendite degli Apple Watch negli Stati Uniti, ma l’ITC ha respinto la richiesta.
Sulla questione potrebbe ancora intervenire il Presidente Biden per porre il suo veto al divieto di importazione ma interventi di questo tipo sono rari.
Apple sta intanto lavorando su un aggiornamento software che, sfruttando un algoritmo diverso da quello contestato per misurare l’ossigeno nel sangue, dovrebbe consentire di rimettere gli smartwatch in vendita. Masimo ha ad ogni modo già fatto sapere che non accetterà modifiche software e che la loro contestazione riguarda anche l’hardware (il sensore vero e proprio).
Anche se non sono tutti concordi, la maggior parte degli analisti ritiene che quanto accaduto avrà, a breve termine, un impatto minimo sul fatturato complessivo (si spera che, nel frattempo, Apple e Masimo riescano a trovare un accordo). I vari modelli di Apple Watch hanno un impatto relativo sul fatturato della Mela: le stime sono di circa 17 miliardi di dollari per l’anno fiscale appena concluso, su un totale di oltre 383 miliardi.
Apple ha ovviamente sottolineato che la decisione dell’ITC danneggerà i fornitori e i consumatori, ha contestato la decisione della Commissione, è pronta a dare battaglia ma nel frattempo non può fare altri che adeguarsi al provvedimento preventivo.
Da notare che il ban sull’importazione colpirà anche il servizio di assistenza: in caso di problemi, Apple non può più offrire orologi sostitutivi e anche la riparazione dei due smartwatch oggetto del contendere è dunque sospesa.
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