Tra le varie recensioni del nuovo Apple Watch, spicca la recente analisi di AnandTech, uno dei magazine online più conosciuti nel settore per la grandissima esperienza e competenza in materia tecnica, derivata dal suo fondatore che, nel settembre dello scorso anno, ha passato il testimone a Ryan Smith per andare a lavorare con Apple.
Nelle varie pagine dell’approfondita analisi pubblicata dal sito, un’intera sezione è dedicata al SoC S1 intorno a cui è costruito il nuovo orologio, su cui Apple ad oggi non ha rilasciato praticamente alcuna informazione. A questo link trovate la complessa analisi corredata da numerose informazioni altamente tecniche. Di più facile comprensione ai meno vicini all’argomento e senz’altro interessanti sono invece le conclusioni a cui giunge il sito, nelle quali viene praticamente spiegato che l’S1 impiegato in Apple Watch ha, al suo nucleo, un processore basato sul design Cortex A7 single-core a 520 MHz, un’architettura ARM rilasciata nel 2011 e progettata con il principale obiettivo di limitare il consumo di energia e massimizzare la durata della batteria.
Per farsi un’idea delle prestazioni di questo processore basta tornare indietro e confrontarlo con quello impiegato nei vari iPhone. Le prime due generazioni dello smartphone utilizzavano un processore ARM11 single core a 412 MHz. La CPU venne potenziata soltanto con iPhone 3GS, lanciato nel 2009, grazie ad un single-core Cortex A8 che funzionava a 600 MHz. In pratica, il Cortex A7 a 520 MHz impiegato in Apple Watch si interpone tra il processore utilizzato nell’iPhone Edge e nell’iPhone 3G con quello adottato per l’iPhone 3GS. Sono quindi smentite le ipotesi iniziali che puntavano ad un processore in S1 equivalente al chip A5 utilizzato da Apple nel 2011 su iPhone 4S. Alla luce di ciò, sulla carta l’orologio di Apple sarebbe inferiore, in termini di prestazioni, a quello impiegato nei suoi concorrenti. Il Moto 360, ad esempio, è alimentato da un processore single-core che però funziona ad 1 GHz, una potenza vicina a quella dell’Apple A5 impiegato in iPhone 4: il divario cresce poi se lo si raffronta con lo Snapdragon 400 dell’LG G Watch R, un processore quad-core a 1.2 GHz, un chip decisamente più moderno.
Tuttavia è bene ricordare che Apple riesce ad ottimizzare le prestazioni costruendo una intera filiera, dall’hardware al software. Quindi è molto probabile che un processore più potente su questa generazione di Apple Watch non porterebbe grossi benefici, piuttosto potrebbe consumare più energia inutilmente. Per un giudizio oggettivo sarà fondamentale attendere il rilascio di watchOS 2 insieme alle prime applicazioni native per l’orologio.
Infine Anandtech fa qualche ipotesi anche sul nucleo grafico del processore. Potrebbe essere una GPU di PowerVR, probabilmente della serie 5, forse una PowerVR SGX543MP1, o magari una GX5300, un prodotto specializzato nel settore delle GPU.