Apple Watch è il miglior fitness tracker da polso. E’ scritto tra i risultati di un nuovo studio condotto da alcuni ricercatori della clinica di Cleveland e pubblicato da JAMA Cardiology dove, insieme al Mio Fuse, si scopre avere una precisione pari al 91%.
Nel confronto con quest’ultimo è in realtà leggermente migliore, con un punteggio compreso tra 884 e 929 per Apple Watch, mentre per Mio Fuse il valore minimo nei test è di 882 punti. Una piccolezza che però si fa grande quando nella bilancia compaiono anche Fitbit Charge HR e Basis Peak, due bracciali dedicati al monitoraggio delle attività che, nei medesimi test, hanno ottenuto una percentuale di precisione pari, rispettivamente, all’84% e 83%.
Meglio dei fitness tracker da polso riescono soltanto le fasce toraciche, come la Polar H7 che assicura una rilevazione dei battiti cardiaci precisa al 99%. I test sono stati effettuati su 50 adulti sani ai quali è stato collegato un elettrocardiogramma per confrontare – in tempo reale – le letture dei vari fitness tracker con quelle di un dispositivo medico professionale.
Le misurazioni sono state eseguite in tre momenti diversi, con gli utenti inizialmente a riposo, poi durante una camminata ed infine in una corsa sul tapis roulant. Ed è proprio in quest’ultimo contesto che Apple Watch farebbe meglio di tutti gli altri. «Le tecnologie che misurano la frequenza cardiaca al polso “guardano” il flusso di sangue» spiega un ricercatore «E’ quindi necessario un buon contatto tra polso e sensore. Così, nei momenti di maggiore attività, il dispositivo potrebbe muoversi di più, perdendo occasionalmente e temporaneamente questo contatto».
Questa imperfezione non dovrebbe preoccupare troppo le persone in salute, mentre diventa particolarmente importante per quelle con problemi di salute, che potrebbero esagerare con gli allenamenti affidandosi a misurazioni di fatto non veritiere.
Mentre Apple non ha ancora commentato lo studio della clinica di Cleveland, Fitbit in un comunicato stampa afferma che i propri fitness tracker «Non sono destinati a sostituire i dispositivi medici» pur sostenendo che, secondo i propri test interni, sarebbero precisi al 94%. «A differenza delle fasce cardio, i tracker da polso sono pensati per essere indossati nella vita di tutti i giorni, monitorando la frequenza cardiaca anche per più giorni consecutivi con una sola ricarica per fornire un quadro generale dell’andamento dei battiti durante l’arco della giornata».