Il cerchio degli smartwatch è completo. All’appello mancava soltanto la soluzione di Apple, presentata ieri sera con il nome di Apple Watch e che da questo momento in poi darà il via agli acquisti del tanto chiacchierato orologio hi-tech. Sebbene alcune delle funzionalità erano già state correttamente previste, quello ad essere ancora sconosciuto era il design, rivelato finalmente al Flint Center di Cupertino.
A raccontare le sensazioni nei primi minuti in cui viene indossato svelando anche qualche caratteristica tecnica e funzionalità ad oggi sconosciuta è un giornalista di Yahoo, mostrando le caratteristiche del modello da 1,5 pollici che non differisce in null’altro, se non per le dimensioni, dalla versione più grande con display da 1,7 pollici.
Sappiamo che Apple ha deciso di costruire l’Apple Watch con tre diversi materiali: la versione base ha un corpo in acciaio inox e vetro in zaffiro, il Watch Sport invece ha una cassa in alluminio ed un display in vetro, lo stesso a multi-strati rinforzato che troviamo su iPhone 6 e iPhone 6 Plus il che nel complesso rende il dispositivo più duro ed il 30% più leggero. La versione Watch Edition invece, con il corpo in oro 18 carati è quella più chic, ma anche la più pesante.
Ciascuno di questi modelli può essere personalizzato con sei diversi cinturini caratterizzati da forme e materiali diversi, partendo dal più comune silicone passando poi per pelle ed acciaio inossidabile, per un totale di 18 cinturini intercambiabili con estrema facilità grazie ad un pulsante a rilascio posto in entrambi i lati che non richiede l’uso di cacciavite o assistenza da un gioielliere nel caso in cui si decida di sostituire il cinturino.
Ci sono quattro modi per interagire con l’Apple Watch. Il primo è attraverso Siri: è infatti possibile dettare il testo o dare comandi semplicemente tramite la propria voce. Il secondo, quello evidenziato dal Keynote stesso, è mediante l’interazione con la corona digitale, posta sul lato destro ma che, come spiega MacRumors, può essere usata anche dai mancini: è infatti possibile decidere di ruotare il dispositivo di 180 gradi in modo da avere la corona in basso sul lato sinistro e fissare così l’Apple Watch al polso destro. Questa corona può essere ruotata per effettuare uno zoom in-out sulla schermata Home, scorrere tra le varie opzioni selezionabili all’interno dei vari menù e molto altro. E’ importante segnalare che la corona ha anche la funzione di click: può essere infatti premuta come “ok” per l’operazione corrente.
La terza interazione possibile con il nuovo smartwatch avviene tramite il grande pulsante posto sotto la corona (sopra se si utilizza nell’orientamento per mancini): simile al tasto Standby che troviamo su iPhone, Apple ha mostrato soltanto una funzione per questo pulsante, anche se potrebbe in futuro integrarne altre. Per il momento permette di richiamare una schermata con le icone delle persone con cui comunichiamo più spesso, in modo da inviare loro testi, disegni ed “segnali in codice”. Ci si potrebbe infatti precedentemente accordare con il proprio partner e decidere di associare il triplo tocco sullo schermo ad un “andiamo via?” quando ci si trova ad una festa e l’altro si trova momentaneamente in un’altra stanza; oppure si potrebbe inviare un silenzioso “Ti Amo” toccando lo schermo che equivarrà a toccare il polso del proprio coniuge che si trova a migliaia di chilometri di distanza. Lo stesso tasto può essere anche premuto due volte in sequenza per pagare qualcosa all’interno di un negozio tramite il sistema Apple Pay presentato in breve qui ed analizzato più a fondo qui.
L’ultima possibilità di interazione è quella touch: lo schermo, come si poteva immaginare, è touchscreen, permette così di selezionare le applicazioni, scorrere una mappa e via discorrendo. E’ importante segnalare che il display riconosce la pressione: una pressione prolungata – dice il giornalista – corrisponde al “click destro” che conosciamo sui Mac, in quanto apre un menù di scelta rapida con diverse opzioni in base alla funzione con la quale si sta interagendo.
La schermata Home è caratterizzata da piccole icone di forma circolare che possono essere ingrandite o rimpicciolite tramite la corona digitale. Non ci sono etichette sulle icone, che restano comunque intuitive grazie al simbolo ma che in futuro, quando ci saranno più applicazioni con simboli simili, potrebbe diventare problematico.
Quando si solleva il polso, lo schermo si illumina mostrando il quadrante dell’orologio precedentemente selezionato. E’ possibile scorrere il dito per visualizzare il meteo, la posizione GPS, le azioni, il calendario e così via. Ovviamente è possibile preimpostare quali schermate mostrare ed in quale ordine, con la possibilità di aggiungere anche quelle sviluppate in futuro da terze parti.
Parlando del retro, ci sono quattro lenti circolari. Una luce viene trasmessa attraverso due di queste, mentre gli altri due integrano sensori ad infrarossi: insieme, sono in grado di esaminare il flusso di sangue e determinare di conseguenza la frequenza cardiaca. A questa sezione può essere agganciato il disco magnetico che funge da cavo di ricarica: è simile al MagSafe come funzionamento, ma è anche migliore ci viene spiegato, in quanto la forma circolare ne facilita l’aggancio in qualsiasi posizione.
L’Apple Watch è resistente all’acqua: ciò significa che non ci saranno problemi se si indossa sotto la pioggia, se si suda durante un’attività sportiva o se lo si lascia al polso mentre ci si lava le mani o si cucina. E’ da togliere se si decide di fare una nuotata o se si va sotto la doccia, in quanto non è impermeabile.
Lo smartwatch di Apple vibra. Anche se non è stato detto durante il Keynote, è in grado di emettere piccole vibrazioni di diversa intensità che possono essere eventualmente programmate sia nella durata, sia nell’intensità che nella rapidità di vibrazione con significati diversi. Ad esempio un tipo di vibrazione potrebbe voler dire “svolta a sinistra” quando si usa il GPS, mentre un’altra potrebbe dire “gira a destra”. Essendo leggero e confortevole – spiega – vibrazioni e suoni risultano sempre chiare e precise. Integra un microfono ed un altoparlante, il che rende possibile effettuare chiamate alla Dick Tracy: un nuovo modo di telefonare un po’ buffo e che soltanto nel corso dei prossimi anni potrebbe prendere piede. Non è obbligatorio, ma si può fare se si vuole.
Le applicazioni, quelle di terze parti che arriveranno nei prossimi mesi insieme all’orologio, si installeranno dall’iPhone. Non è chiaro se ci sarà un App Store dedicato, o un’intera sezione nell’applicazione ufficiale, ma è invece ben più evidente che il tutto verrà gestito dallo smartphone piuttosto che dall’orologio stesso. Le icone potranno inoltre essere riorganizzate come già facciamo su iPhone: basta mantenere la pressione su un’app per attivare la wiggle mode (le icone che “tremano”) e spostarle dove più si preferisce. Il giornalista spiega poi che è possibile far suonare a distanza l’iPhone tramite la funzione “Ping my Phone”, utile se dimentichiamo dove lo abbiamo lasciato in casa.
Curiosa la scatola del modello più costoso, quello in oro da 18 carati, che si presenta come una scatola di gioielli ma che funge anche da caricabatterie: sul retro c’è un connettore Lightning, mentre all’interno troviamo il pad magnetico che permette di agganciare l’orologio mantenendolo in posizione verticale. Perfetto – dice – quando rientriamo a casa la sera e lo togliamo prima di coricarci.
Ci sono ancora molte cose che non sappiamo e che forse scopriremo soltanto quando arriverà sul mercato. In primo luogo la risoluzione dello schermo e la tecnologia utilizzata, così come quanta memoria ha e quanto è veloce il processore. Un altro punto interrogativo è la batteria, anche se le voci delle scorse settimane puntavano ad un solo giorno, non è detto che possa durare qualcosa in più, o in meno.
Inoltre sappiamo che il pulsante vicino la corona permette di richiamare la schermata con le icone degli amici o pagare all’interno di un negozio, ma probabilmente avrà anche altre funzioni che non sono però ancora state annunciate. Rimane allo stesso modo sconosciuto il modo con cui si potranno cancellare le applicazioni, così come modificare le impostazioni e molto altro ancora: il giornalista ipotizza un’applicazione specifica per iPhone, ma non è escluso che Apple possa aver pensato anche a qualche altro sistema.
Ovviamente non sappiamo ancora quanto costerà. L’unica cosa certa è che il modello meno costoso sarà venduto a 349 dollari, ma abbiamo potuto appurare che ci sono tantissimi modelli diversi ed altrettanti cinturini. Il dubbio finale resta sul reale successo della versione più grande: sebbene sia stata pensata per un polso più grande, a detta di chi lo ha potuto vedere dal vivo confrontandolo con quello più piccolo risulta decisamente più ingombrante.