Qualche decina di migliaia di pezzi nei primi quindici giorni. Poi praticamente zero vendite. Questa sarebbe stata la performance dell’Apple Watch in oro, forse il prodotto più “insensato”, alla prova dei fatti, della storia di Apple. I numeri che a dire ridicoli è un eufemismo di quello che fu un prodotto cercato e voluto soprattutto da Jonathan Ive, sono riportati in un articolo pubblicato nella notte da Bloomberg nel quale si tratteggia il profilo di Jeff Williams, che allora sovrintendeva proprio il settore di Apple Watch.
Secondo quanto si apprende dall’articolo fu subito chiaro già al lancio che l’Apple Watch in oro non lo voleva in pratica nessuno. Ne vennero venduti qualche decina di migliaia, ma solo nelle prime due settimane. Dopo le vendite divennero molto scarse, pare di capire quasi del tutto inesistenti. Come si ricorderà dopo poco tempo Apple Watch in oro, che nelle intenzioni di Ive doveva inaugurare il volto di una Apple capace di concorrere nel super lusso, sparì dalle pagine di Apple.
Del resto il sogno di competere con Rolex oppure Omega era fallato all’origine: Apple Watch in oro, il prodotto Apple più costoso di tutti i tempi, non aveva alcuna speranza di divenire un bene costoso ma durevole e da tramandare di padre in figlio: fondato infatti su una tecnologia nuova e sottoposta ad obsolescenza rapidissima, non avrebbe potuto durare quanto un orologio meccanico e infatti le sue vendite vennero cancellate definitivamente dopo 16 mesi e ora non è più aggiornabile.
Apple Watch Gold a parte, ci sono sono anche altre le curiosità su Apple Watch nell’articolo i Bloomberg. Ad esempio le altre due versioni più economiche dell’orologio, quelle con la cassa in alluminio e in acciaio inox, inizialmente contenevano una quantità di nichel tale da provocare reazioni allergiche ad alcuni dei dipendenti che li stavano provando in anteprima. Ciò lo portò a prendere la decisione di scartare migliaia di unità già prodotte e riavviare la produzione con un quantitativo di nichel inferiore.
In quella fase diversi dipendenti notarono inoltre che il Taptic Engine di Apple Watch era soggetto a guasti nel lungo periodo dovuti principalmente alla corrosione di alcuni componenti evidenziando così tempestivamente un problema che, se non fosse stato risolto prima della commercializzazione, avrebbe probabilmente richiesto un richiamo di massa di centinaia di migliaia di unità.
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