Apple Watch 3 LTE espande per la prima volta la sua diffusione di mercato e arriverà anche in Thailandia il 5 aprile, permettendo così agli utenti del paese di effettuare chiamate, anche senza iPhone abbinato.
L’operazione è resa possibile ,grazie alla collaborazione dell’operatore di rete TrueMove H, che fornirà connettività LTE per l’orologio della Mela.
Anche se TrueMove H è uno dei principali fornitori di rete cellulare della Thailandia, non è il più grande in termini di numero di clienti. Come evidenzia anche appleinsider, sarà però l’unico, al momento, a supportare Apple Watch LTE, mentre gli abbonati di altri operatori telefonici concorrenti, come Advanced Info Service (AIS) e Total Access Communication (DTAC) dovranno aspettare che Apple trovi un accordo di partnership con il loro rispettivi vettori.
Ancora tutto tace, invece, in Italia, dove le funzionalità LTE non sono supportate da alcun operatore. Apple Watch Serie 3 ha debuttato al fianco di iPhone 8 e Apple TV 4K lo scorso settembre, con modelli GPS + cellular offerti in dieci paesi al momento del lancio. Purtroppo, a distanza di tanto tempo, e con la prossima revisione quasi alle porte, non si ha alcuna notizia della possibilità di effettuare chiamate dallo smartwatch della Mela.
Era facile aspettarsi un roll out primario della funzione nei principali mercati, come gli Stati Uniti e la Cina, ma la speranza è che l’Italia potesse almeno rientrare nella seconda ondata di paesi a ricevere tale supporto. Evidentemente nessuno degli operatori del nostro paese è riuscito ad ottenere una partnership con Apple oppure c’è scarso interesse a farlo. E’ anche vero, però, che dietro il lancio di questa particolare funzione esistono delle eventuali barriere, non solo legate ai costi dei servizi, ma anche normative, di canone, di costi e tecnologie.
Nei mesi scorsi abbiamo riportato alcuni dei prezzi praticati in USA e legati proprio alle chiamate da Apple Watch. In questo articolo si evidenzia quanto caro, in effetti, sia il servizio: non solo per via del canone di abbonamento mensile, ma anche per i salati costi di sospensione e riattivazione del servizio, che in molti lamentano non essere stati evidenziati in fase di lancio.