L’arrivo del notch nei MacBook Pro 2021 ha colto un po’ di sorpresa nonostante circolassero evidenti indizi in questo senso almeno dal 2019: per gli utenti iPhone risulta un po’ strano un notch senza Face ID, ma un brevetto Apple del 2019 e poi ancora uno più particolareggiato del 2020, non solo descrivono sia MacBook che iMac con notch, ma elencano anche vantaggi e funzioni di Face ID implementati nei Mac desktop e portatili.
Ma i segnali del notch in arrivo non si fermano qui: il sospetto che Face ID sarebbe prima o poi sbarcato nei Mac circola fin dall’arrivo di iPhone X nel 2017, come ben dimostra il concept di un designer. Ancora, lo scorso anno, sono emersi i primi indizi nel codice di macOS Big Sur per gestire un Mac con Face ID, mentre il sempre ben informato Mark Gurman questa estate ha anticipato che il riconoscimento del volto arriverà nei Mac entro due anni.
Infine la foto di un display con notch per MacBook e schemi tecnici inclusi, sono emersi a causa di un attacco ransomware che ha colpito un costruttore a contratto di Apple, anche se allora quasi nessuno se n’era accorto. Questo vale anche per una anticipazione estiva emersa nella marea dei leaker cinesi, un universo in ebollizione in cui non è mai facile distinguere buffonata, verosimile e attendibile.
Arriviamo ai MacBook Pro 2021, i primissimi Mac con notch ma senza Face ID. Il giornalista statunitense David Pogue consiglia di valutare le componenti integrate prima di formulare un giudizio esclusivamente estetico.
Nel notch infatti non c’è solo la videocamera 1080p, ma anche un sensore TrueTone per avere su schermo colori sempre consistenti in qualsiasi condizione di luce ambientale, oltre a un sensore di luce per regolare la luminosità del display e anche la retroilluminazione della tastiera, infine anche una spia LED che si accende quando la telecamera è in funzione.
Allo stato attuale, per installare nel notch dei Mac anche le componenti della camera TrueDepth per Face ID, Apple avrebbe dovuto realizzare un notch o una tacca molto più grande. Secondo Pogue questo era già nei piani di Apple ma è stato accantonato a causa della scarsità globale di chip.
L’ipotesi è plausibile ma non sembra la spiegazione migliore. L’altra ipotesi invece punta all’implementazione di Face ID nei Mac quando Apple riuscirà a ridurre le dimensioni dei tre sensori extra necessari: dot projector, flood illuminator e fotocamera a infrarossi, oppure quando uno o più di questi potranno essere integrati in una sola componente.
Vero che l’autenticazione biometrica tramite Touch ID funziona benissimo e costa meno di Face ID con una tastiera a portata di mano e un pulsante dedicato. Ma con Face ID Apple non punta solo all’autenticazione. Il brevetto del 2020 ricorda che la stessa tecnologia torna utile anche per rilevare i movimenti della testa, le espressioni e le emozioni del volto, utili per chat e videchiamate, per generare emoji.
Aggiungiamo noi: per gesture a mani libere, funzioni di accessibilità per utenti diversamente abili, per rilevare con precisione millimetrica la distanza, mettere a fuoco, creare effetti speciali per foto e video in tempo reale e così fino ad arrivare anche alla realtà aumentata, virtuale e mista, settori in cui Apple investe e crea da anni. Più che la scarsità globale di chip, che per ora Apple sembra gestire piuttosto bene, l’arrivo del notch nei MacBook sembra il primo passo per portare Face ID nei Mac desktop e portatili non appena sarà possibile farlo come Apple vuole farlo.