Ogni volta che accediamo a Internet lasciamo tracce delle nostre attività. Queste informazioni residue vengono comunemente chiamate “tracce digitali” per un motivo preciso: chi le segue è in vari casi in grado di ricostruire i nostri passi ma anche usarle per risalire a molte informazioni, dalle preferenze dell’utente fino alla sua identità.
Molti siti web che visitiamo raccolgono dati su di noi allo scopo di personalizzare la cosiddetta “esperienza utente”. Le informazioni raccolte attraverso queste analisi possono servire a rendere la navigazione più semplice oppure a proporre offerte e prodotti più rilevanti per le esigenze del singolo visitatore. Molti siti fanno anche uso dei cookie (particolari dati memorizzati durante le sessione di navigazione) per ricordare impostazioni come la lingua oppure il contenuto del carrello.
Tra le novità di iOS 11 e macOS 10.13 High Sierra, c’è l’Intelligent Tracking Prevention in Safari, una tecnologia che sfrutta l’apprendimento automatico per individuare e rimuovere i dati usati dagli inserzionisti pubblicitari per seguire l’attività degli utenti sul web.
Sei diverse organizzazioni che si occupano di pubblicità online hanno preparato una lettera aperta per lamentarsi dei cambiamenti in arrivo nel browser di Apple, spiegando che cambiamenti al meccanismo che consente di creare pubblicità traccianti, a loro dire, danneggeranno sia loro stessi, sia i clienti.
Tra le restrizioni previste, ci sono ad esempio quelle legate ai cookie, limitazioni che prevedono un limite di 24 ore sul retargeting (un meccanismo che fa in modo che i visitatori indecisi ritornino su un sito), una scelta che nella lettera in questione è definita “poco trasparente e arbitraria”, spiegando che potrebbe avere ripercussioni “sull’infrastruttura della moderna internet”.
La lettera, riportata da Ad Week, continua spiegando che “bloccare i coookie con queste modalità porterà ad allontanare i marchi dagli utenti, renderà l’advertising più generico, meno tempestivo e utile”. “In poche parole, i cookie gestiti dal sistema non rappresentano una scelta dell’utente: rappresentano la scelta dello sviluppatore del browser”.
Apple ha spiegato che la tecnologia di Intelligent Tracking Prevention è essenzialmente un meccanismo di tutela della privacy giacché le persone non vogliono che loro dati siano sfruttati per scopi per i quali non hanno fornito il consenso.