Nel nuovo processo Apple Vs Samsung sarà riascoltato come testimone Phil Schiller. Non solo: anche l’ex zar di iOS, Scott Forstall, rimosso da Apple nel 2012, è nella lista di tutte e due le società tra i nomi che potrebbero essere chiamati a testimoniare. Sono le ultime novità che arrivano dagli USA dalle fasi preparatorie del processo che dovrebbe partire a marzo e che vede i due big litigare su brevetti che sarebbero stati infranti su iPhone, iPad, iPod, MacBook Pro (secondo Samsung) e vari dispositivi della serie Galaxy (secondo Apple).
I legali dei sud coreani vogliano riascoltare Phil Schiller per discutere di una vasta serie di argomenti compresi “design, sviluppo promozione, marketing, pubblicità, domanda dei consumatori e vendite degli iPhone”. Il dirigente è anche nella lista dei testimoni dei legali Apple ed è probabile che sia chiamato a deporre durante il dibattimento.
Schiller è stato un testimone chiave nelle fasi preliminari del processo cardine che ha già visto le due aziende scontrarsi; quando fu chiamato a deporre, le due società stavano discutendo sul ricalcolo di 400 milioni di dollari di danni, nel corso di un nuovo processo che era stato necessario avviare a causa di alcuni errori di calcolo che aveva commesso la giuria nel precedente giudizio.
Per quanto concerne Forstall, come già detto è nell’elenco dei possibili testimoni di Samsung ma è anche in quello di Apple. Forstall era stato già in precedenza indicato come possibile testimone, ma finora non è stato mai chiamato a deporre.
Tra i testimoni indicati da Samsung c’è anche Brewster Kahle, fondatore di Internet Archive (nota per il servizio Wayback Machine che archivia i siti web nel corso del tempo), Greg Joswiak vice presidente di Apple per iOS e iPhone marketing; nell’elenco dei possibili testimoni che potrebbe chiamare Apple, ci sono dirigenti Samsung da ascoltare su questioni quali licensing e brevetti FRAND. Ricordiamo che FRAND è la sigla di fair, reasonable and non-disciminatory terms, vale a dire brevetti considerati fondamentali per l’industria o un settore e che la società che li detiene è obbligata, per accordi con le autorità, a fornirli in licenza a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie.