La Corte d’Appello per i Ricorsi Federali ha ufficialmente riaperto il processo Apple contro Samsung, la lunghissima querelle legale, iniziata nel 2011, relativa alla violazione di brevetti che vede Apple e Samsung contrapposte per la questione design di iPhone. La riapertura del procedimento segue la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha stabilito che un tribunale deve rivedere la somma totale che Samsung deve ad Apple per avere copiato il design dell’iPhone.
La Corte dovrà determinare l’ammontare esatto che Samsung dovrà risarcire ad Apple per avere infranto brevetti relativi al design, inclusi quelli che riguardano gli angoli arrotondati e la disposizione della griglia di icone nell’interfaccia di sistema. I sud coreani, lo ricordiamo, erano stati condannati al pagamento di 399 milioni di dollari a favore di Apple dopo che, nel 2012, una giuria aveva determinato che 11 modelli di suoi smartphone violavano i brevetti di Cupertino. La questione era finita nelle mani del massimo organo giudiziario americano che aveva accettato di affrontare il caso stabilendo che il tribunale dovrebbe calcolare il valore dei danni causati da violazioni di brevetti.
Apple ha sempre sostenuto di avere diritto a tutti i profitti generati dai prodotti Samsung contenenti brevetti non propri; Samsung afferma di non ritenere corretto il versamento dei profitti perché il design incriminato era solo una parte di un insieme di dispositivi molto complessi.
Tra le aziende che si sono schierate con Apple nell’amicus brief (parere di terzi sentiti come parti interessate alla questione di principio ma che nulla hanno a che vedere con il processo), ci sono Calvin Klein, Dieter Rams, Norman Foster e oltre 100 top designer di fama mondiale. Questi hanno citato uno studio che dimostra come il 99% degli americani è in grado di riconoscere una Coca-Cola solo dalla forma della bottiglia. Portavoce di Apple a dicembre dello scorso anno avevano dichiarato: “Continueremo a proteggere gli anni di duro lavoro che hanno reso l’iPhone il prodotto più amato e innovativo al mondo”. “La questione arrivata alla Corte Suprema era su come calcolare l’ammontare che Samsung deve pagare, facendo notare che “non è mai stato messo in discussione” la copia spudorata da parte di Samsung.