Il processo in corso negli USA che vede contrapposte Apple e Samsung è nelle fasi finali: le due aziende hanno terminato il tempo a loro disposizione per mostrare prove, presentare testimoni, ribattere alle accuse e fornire ultimi elementi. Martedì mattina la giuria si ritirerà per deliberare e decidere il destino di questo processo.
A nulla sono valsi i tentativi del giudice Lucy Koh di mettere pace tra le due aziende (“patologicamente ottimista” su un possibile accordo che avrebbe facilitato il compito della giuria), e queste hanno presentato l’ultima dettagliata documentazione sui presunti brevetti violati.
Nella migliore delle ipotesi per Apple, Samsung potrebbe essere costretta a sganciare 2.5 miliardi di dollari: un messaggio forte e chiaro al mercato e in particolare a Google che, silenziosamente spalleggia Samsung con consulenze atte a difendere ovviamente Android. Nella peggiore ipotesi, la giuria potrebbe invalidare i brevetti di Apple ma sarà ad ogni modo un danno non troppo rilevante: i brevetti che ancora possiede e può sfruttare sono enormi e non saranno i quattro contestati da Samsung a cambiare il destino di Apple. C’è anche da considerare che Samsung chiede royalty su brevetti che dovrebbero in realtà essere concessi in FRAND (fair, reasonable and non discriminatory terms) in pratica contratti di licenza con condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (l’antitrust europeo ha da qualche tempo avviato un’inchiesta formale per appurare se Samsung abbia abusato della propria posizione dominante nel campo delle tecnologie cellulari in Europa).
Nel titolo parliamo di primo round poiché, è ovvio che, indipendentemente da come vada a finire, è lecito aspettarsi l’appello, con gli avvocati pronti a sfoderare nuove prove e documentazione.
[A cura di Mauro Notarianni]