Quando i CEO di Apple e Samsung si incontreranno entro il 19 febbraio per cercare (insieme a uno stuolo di avvocati delle rispettive parti) di spianare varie controversie in corso, dovranno mostrare da tutte e due le parti maggiore flessibilità ma se Samsung vuole veramente l’accordo, questioni finanziarie a parte, dovrà accettare, come ha già fatto HTC, una clausola anti-clonazione, un’arma puntata che permetterebbe a Cupertino di tornare in tribunale se nuovi prodotti della casa sud coreana dovessero somigliare troppo a quelli futuri di Apple. È quanto afferma Florian Mueller, noto blogger esperto in proprietà intellettuale di aziende dell’IT.
“Non importa quanto Samsung possa odiare il concetto di una disposizione anti-clonazione (imposizione in contrasto con la strategia che gli ha permesso di diventare leader)” dice Mueller, “questo è il presupposto per un accordo che potrà essere formalizzato solo se Samsung accetterà tale clausola”
In una dichiarazione giurata del 16 gennaio di quest’anno, BJ Watrous, un dirigente che si occupa di proprietà intellettuale in Apple, ha dichiarato alla Corte Distrettuale del Northern District della California che la clausola in questione è un prerequisito essenziale per giungere agli accordi. Se i coreani accetteranno, sarà finalmente giunta l’ora di seppellire l’ascia di guerra.
