La vicenda sull’iPhone di San Bernardino è chiusa. La polizia federale americana ha detto di non avere più bisogno di Apple spiegando di essere riuscita ad accedere ai dati del dispositivo con l’aiuto di una terza parte non meglio identificata (nei giorni scorsi era emerso il nome dell’israeliana Cellebrite) rendendo inutile una nuova udienza.
La questione iPhone di San Bernardino è dunque conclusa ma un nuovo polverone, spiega Forbes, potrebbe arrivare dal caso che riguarda l’iPhone 6s di Mohammed Younis Al-Jayab, un uomo accusato in USA di aver combattuto al fianco di organizzazioni terroristiche. L’FBI ha ottenuto il mandato per accedere ai dati di due suoi smartphone; per il primo, un Galaxy S5, gli agenti sono riusciti a bypassare la protezione con password (o forse non era semplicemente protetto) riversando il contenuto per le analisi; per il secondo, l’iPhone 6s, sblocco e analisi non sono al momento possibili; a differenza dell’iPhone di San Bernardino, l’iPhone 6s integra meccanismi di protezione superiori quali il Touch ID. Si potrebbe, in teoria, ricreare l’impronta digitale ma se lo smartphone non è sbloccato da 48 ore, viene richiesto sempre e comunque oltre all’impronta digitale anche il codice di sblocco.
Altre 12 richieste di sblocco ad Apple, sulla base dell’All Writs Act, sono state intanto fatte tra settembre del 2015 e febbraio del 2016. Il Dipartimento di Giustizia non fa mistero di voler utilizzare tutti i metodi possibili per sbloccare gli smartphone oggetto di indagini, anche a costo di lottare con i costruttori. Un portavoce del Dipartimento, ha detto: “Rimane una priorità per il governo garantire che le forze dell’ordine possano ottenere cruciali informazioni digitali per proteggere la sicurezza nazionale e la sicurezza pubblica, con la collaborazione delle parti interessate o servendosi del sistema giudiziario quando la cooperazione non riuscisse”. E ancora: “Continueremo a sfruttare tutte le possibili opzioni per questa missione, inclusa la collaborazione dei produttori e o basandoci sulla creatività dei settori pubblici e privati”.