Apple non ha ancora attuato le cosiddette pratiche di anti-steering per le app presenti nell’App Store, regole che dovrebbero permettere agli sviluppatori di offrire acquisti in-app all’esterno dell’App Store.
Alla Casa di Cupertino sono stati concessi altri 90 giorni per aprire i collegamenti a negozi diversi dall’App Store, permettendo di bypassare i meccanismi di pagamento dell’app Store (e quindi impedire che Apple ottenga la sua fetta di guadagno). La scelta del giudice permette a Apple di chiedere alla Corte Suprema di esaminare il ricorso nel frattempo presentato.
È l’ennesimo passaggio di una battaglia che da tempo vede contrapposte Epic Games e Apple, con la prima che ha intentato causa presso il tribunale della California per la rimozione di Fortnite dall’App Store (eliminata da Apple perché bypassava l’App Store). Il gioco Fortnite non è stato tutt’oggi riammesso sull’App Store e Apple aveva fatto sapere che non lo sarà fino alla conclusione della disputa legale.
Al termine di tutta una serie di discussioni, sono state rigettare quasi tutte le richieste di Epic tranne una: il tribunale ha proibito con una ingiunzione a Apple di mettere in atto pratiche di anti-steering in altre parole misure per impedire che un’app possa reindirizzare l’utente ad un negozio esterno. Apple ha presentato appello, che è stato respinto e successivamente si è rivolta alla Corte Suprema.
Apple ritiene che la Corte di Appello si si sia spinta oltre il dovuto, con una un’ingiunzione a livello nazionale per una questione che potrebbe riguardare solo la California, evidenziando che quanto sollevato sia di vasta portata e importanza tale da rendere fondamentale il parere della più alta corte della magistratura federale degli Stati Uniti.
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