iMac da 24 pollici con tecnologia Face ID integrata: ve lo immaginate? beh, Apple per un certo periodo di tempo ci ha pensato seriamente, e non è escluso che presto o tardi possa arrivare davvero. D’altronde l’azienda ci sta già abituando a questa idea con “la tacca” sui nuovi MacBook Pro: per il momento permette di recuperare un po’ di spazio sullo schermo circondando soltanto la videocamera, ma il futuro potrebbe essere proprio quello di sfruttare “lo spazio nero” per metterci lo scanner LiDAR (e sensori annessi).
Il primo ad avere il Face ID però potrebbe essere il computer desktop di Apple anziché quello portatile. Ne ha parlato nella sua ultima newsletter “Power On” il giornalista di Bloomberg, Mark Gurman, che in passato ha dimostrato di essere piuttosto informato riguardo i piani dell’azienda di Cupertino: «Apple stava già pensando di metterlo in iMac M1».
Come abbiamo poi visto le cose sono andate diversamente: questo computer non ha la tacca ma rispetto al portatile ha uno schermo molto più spesso e quindi si sarebbe adattato più che bene per accogliere i componenti utili ad abilitare la tecnologia di scansione del volto. Ed è proprio questo il motivo secondo cui, anche se i nuovi MacBook hanno aperto una finestra di Overton su questa possibilità (tra l’altro, vi abbiamo già spiegato perché almeno per ora questi portatili non hanno lo scanner), i primi ad avere il Face ID potrebbero essere proprio gli iMac: magari i prossimi.
«Apple ci ha sicuramente lavorato, ma soltanto il tempo ci dirà se diventerà un prodotto commerciale» o se resterà soltanto un’idea invendibile che si ferma in laboratorio. Del Face ID conosciamo bene le implicazioni perché si tratta di una tecnologia ormai vecchia di otto anni (lo abbiamo visto all’opera la prima volta con gli iPhone X del 2014), e una sua continuazione sui computer avrebbe senso per gli stessi motivi, ovvero garantire lo sblocco del sistema – e i pagamenti online – soltanto tramite scansione del volto.
Del Face ID sui computer se ne parla in maniera insistente già dall’anno scorso, quando si diceva che Apple lo avrebbe messo sugli iMac di fine anno, per poi ritrattare nel luglio scorso dicendo che sarebbe arrivato invece nel giro di pochi anni. Alcuni riferimenti erano già stati scovati nel 2020 nel codice di macOS Big Sur: presto o tardi quindi sembra che la strada sia proprio questa.