iMessage è il servizio di messaggistica sviluppato da per iOS, macOS e watchOS. Il sistema permette di inviare messaggi, foto, video, sticker, documenti ecc. tra più dispositivi, utilizzando il proprio collegamento ad Internet, la connessione cellulare o il WiFi.
Il Wall Street Journal ha pubblicato un editoriale riportando quanto affermato da Scott Forstall, l’ex zar di iOS che presentò per la prima volta iMessage alla conferenza Apple per sviluppatori (WWDC) nel giugno del 2011. L’ex dirigente della Mela ha rivelato che Apple aveva cercato di spingere gli operatori di telefonia verso l’app Messaggi.
Secondo Forstall, Apple ha creato iMessage perché l’azienda voleva fare in modo che i tradizionali messaggi sembrassero più simili alle conversazioni. Allo scopo sono state integrate funzioni quali: ricevuta, l’indicazione dinamica che permette di capire se un utente sta scrivendo, ricche funzionalità audio/video e altre sottigliezze di serie. Nelle versioni aggiornate di iOS, Apple ha integrato anche il supporto per l’App Store e funzionalità che consentono di effettuare pagamenti peer-to-peer con Apple Pay.
Il problema di iMessage, spiega la redattrice di WSJ, a sua volta citata dal sito Appleinsider, è che vantaggi importanti di iMessage sono incompatibili con la tradizionale tecnologia che consente di inviare/ricevere SMS/MMS, sfruttata dagli utenti di dispositivi Android e altri smartphone. Cercare di uscire dal “giardino dorato” di Apple può anche essere un problema: si potrebbero perdere messaggi e thread di gruppi vari.
Gli utenti di dispositivi iOS conoscono bene il funzionamento di iMessage e i suoi vantaggi. Questi messaggi sono sempre crittografati e vengono visualizzati all’interno di fumetti blu. Se Messaggi non è attivo, è possibile usare i tradizionali messaggi SMS/MMS, visualizzati sul to dispositivo all’interno di fumetti verdi.
Sin dall’arrivo, iMessage è stato visto come una funzionalità a valore aggiunto per tenere gli utenti iOS all’interno di un “giardino dorato” e in un certo senso questo è vero, ma stando a quanto riferito da Forstall, Apple ha cercato di far diventare standard il suo sistema di messaggistica. “Siamo andati dai carrier al fine di integrare funzionalità all’esistente sistema di invio testi e rimuovere i costi previsti dai piani tariffari” ha spiegato Forstall. “Per vari motivi, comprese le difficoltà di estendere gli esistenti standard, a sfide riguardo l’interoperabilità tra sistemi di texting e carrier, al desiderio degli operatori di telefonia di assicurarsi un’importante fonte di reddito, questa esplorazione non è andata in porto”.
Gli operatori di telefonia sfruttano e mettono a disposizione da anni servizi per la ricezione/invio di SMS/MMS. Si tratta di tecnologie non cifrate e con vari limiti e da tempo sono nate alternative molto più funzionali e utili per l’invio/ricezione di messaggi come WhatsApp, WeChat (una vera e propria istituzione in Cina), Telegram e altri ancora. Apple non ha saputo cogliere l’occasione: rilasciando una versione di iMesssage per Android, forse molti servizi alternativi arrivati dopo non avrebbero avuto successo. Di tanto in tanto si vocifera l’arrivo di iMessage su Android ma ormai forse è troppo tardi per riprendere in mano il mercato dei sistemi di messaggistica.