Secondo Qualcomm, nonostante il recente aggiornamento a iOS 12.1.2, Apple continua a violare l’ordinanza del Tribunale cinese di fermare la vendita di iPhone.
Il produttore di chip-modem il 10 dicembre ha annunciato che il tribunale popolare di Fuzhou, in Cina, ha accolto le sue richieste presentate per due ingiunzioni preliminari rivolte contro quattro sussidiarie cinesi di Apple, ordinando di interrompere immediatamente le pratiche che violano due brevetti Qualcomm attraverso l’importazione senza licenza, la vendita e le offerte di vendita in Cina di diversi modelli di iPhone quali iPhone 6S, iPhone 6S Plus, iPhone 7, iPhone 7 Plus, iPhone 8, iPhone 8 Plus e iPhone X.
I due i brevetti erano stati ritenuti validi in precedenza da SIPO, l’ufficio brevetti cinese. Lo stesso giorno Apple ha annunciato che gli iPhone sarebbero rimasti in vendita in Cina e qualche giorno dopo dichiarato che sarebbe stato rilasciato un aggiornamento software che avrebbe eliminato l’oggetto del contendere.
Apple ritiene di aver già agito in conformità all’ordinanza del Tribunale e spiegato che l’aggiornamento software sarebbe stato rilasciato solo “per fugare ogni possibile fonte di preoccupazione in merito all’ottemperanza con il provvedimento”.
“Nonostante gli sforzi di Apple di sminuire l’importanza dell’ordine e le loro dichiarazioni di varie misure per affrontare le violazioni, Apple continua a farsi beffa del sistema giudiziario violando le ingiunzioni” ha dichiarato a Reuters il responsabile legale di Qualcomm, Don Rosenberg.
La Mela non ha pubblicamente fornito spiegazioni sul perché, a suo dire, la vendita di iPhone in Cina rispetta gli ordini della Corte in merito ai brevetti di funzionalità software per lo switching delle app e il ridimensionamento delle foto prima di impostarle come sfondo.
Secondo vari organi di stampa, Apple ritiene che l’ordinanza del Tribunale valga solo per gli iPhone con le vecchie versioni di iOS ma nel decreto della Corte – riferisce ancora Reuters – non vi è alcun riferimento al sistema operativo ma si parla solo di funzionalità software.
“Le dichiarazioni di Apple dopo l’ingiunzione preliminare sono tentativi deliberati di disorientare e sviare” ha dichiarato ancora Rosenberg. Secondo Qualcomm, Apple sta violando l’ingiunzione vendendo telefoni e non ha mai ricevuto l’esplicito permesso di farlo dalla Corte cinese. “Sono legalmente obbligati a cessare immediatamente vendite, offerte, e l’importazione dei dispositivi indicati nell’ordine e dimostrare la conformità in tribunale”.
Apple ha confermato a Reuters quanto già dichiarato in precedenza, spiegando che, a suo dire, non esiste nessun divieto di vendita iPhone in Cina. La Casa di Cupertino in precedenza aveva spiegato: “Gli sforzi di Qualcomm per mettere al bando i nostri prodotti sono un’altra mossa disperata avanzata da un’azienda le cui pratiche illecite sono sotto inchiesta dei regolatori di tutto il mondo”.