Doveva essere record e record è stato. Nessuno stupore per questo, quindi, dal bilancio trimestrale presentato alcuni minuti fa da Cupertino. Quel che sorprende è la portata della crescita dettata dai numeri che si riferiscono ai 90 giorni conclusi a fine settembre.
Apple ha reso noto, infatti, sapere di avere segnato un fatturato di 20.34 miliardi di dollari contro le previsioni degli analisti intervistati da Thomson Reuters che puntavano a 18 miliardi di dollari, con un profitto netto di 4,31 miliardi di dollari (4.64 $ per azione contro 3,44$ previsti); vengono in pratica pareggiati i numeri più ottimistici dei bloggers specializzati in finanza: ricavi per 20,37miliardi di dollari con un utile per azione diluita pari a 4,73 dollari.
Apple è stata in grado di mettere a segno queste performances grazie a numeri stellari su iPhone: il nuovo modello sommato a brandelli di vendite del vecchio 3GS (e qualche 3G da 8 GB) ha totalizzato 14,1 milioni di pezzi venduti, il 91% in più dello scorso anno (“e più dei 12,1 milioni di Blackberry – chiosa Jobs nel comunicato stampa con una stoccata alla rivale – venduti durante l’ultimo trimestre”). Hanno dato il loro solidissimo contributo anche i Mac, che pure hanno presentato ridotte novità durante gli ultimi tre mesi: i computer finiti nelle mani dei clienti sono stati 3,89 milioni, il 27% in più dello scorso anno. Gli iPad venduti sono stati 4,19 milioni gli iPod 9,05 milioni; nelle prime due questi categorie di prodotto sono superate le stime medie degli analisti accreditati, ma i numeri sono inferiori a quelli degli analisti. Per iPad le cifre sono sotto quelle previste sia dagli analisti che dai bloggers.
Apple ha prodotto margini di profitto del 36,9%, sotto quelli dello scorso anno (41,8%) e questo e le le vendite di iPad più basse delle stime elevate del mercato, sono il vero punto di debolezza del trimestre sui quali resta da vedere come reagirà il mercato. Le vendite a livello internazionale hanno rappresentato il 57% del fatturato.