Secondo un recente rapporto di Credit Suisse Apple sta tagliando gli ordini alle componenti per assemblare gli iPhone, a causa di una domanda sensibilmente più debole del previsto per i nuovi iPhone 6s.
In base ai dati della società di analisi, rilasciati dal suo team Tech Asia, Apple avrebbe recentemente abbassato gli ordini presso i suoi fornitori: ora Cupertino avrebbe intenzione di produrre fra i 70 e i 75 milioni di iPhone fino a dicembre e fra i 45 e i 50 milioni di iPhone fino a marzo.
I numeri non sono certamente trascurabili ma inferiori a quelli attesi a Wall Street, il che a causa di un ciclo di aggiornamento del telefono presso gli acquirenti al di sotto delle aspettative.
Le motivazioni dell’indebolimento della domanda non sono specificate ma in una precedente relazione Credit Suisse aveva elencato fra le ipotesi l’assenza di un numero sufficiente di applicazioni capaci di trarre realmente vantaggio dalle nuove funzionalità del “Touch 3D”.
La tendenza però è vista comunque con ottimismo da Credit Suisse: innanzitutto chi possiede un iPhone tenderebbe a restare fedele ad esso, oggi ancora più di quanto accadeva in precedenza grazie al nuovo programma di “upgrading” (attivo solo in USA per ora), che consente agli utenti di potersi aggiornare alla nuova generazione di iPhone ogni anno, automaticamente, attraverso una formula di abbonamento dedicato.
Inoltre l’arrivo di un nuovo iPhone da 4 pollici, forse pronto per l’inizio del prossimo anno, potrebbe contribuire a incrementare le vendite iPhones perse dagli iPhone 6s, attirando nuova utenza.
Questo a patto che Apple opti per una strategia diversa da quella seguita con iPhone 5c, differenziando in maniera netta il target di utenza per ogni modello di iPhone venduto: come risultato, la base di iPhone attivi potrebbe raggiungere 615 milioni di utenti, almeno secondo i dati di Credit Suisse.