Parlando nel corso del suo ultimo podcast, John Gruber – scrittore e blogger statunitense, noto – tra le altre cose – per il formato di pubblicazione Markdown – ha affermato che probabilmente Apple non genera al momento profitti da Apple TV e HomePod e che addirittura questi prodotti verrebbero venduti a prezzi di costo.
“Un uccellino di cui mi fido mi ha riferito che Apple vende la Apple TV a prezzo di costo”, ha detto Gruber. “Si tratta davvero di un box da 180$ (riferendosi alla Apple TV 4K da 32GB, ndr), e l’utente pensa: “Wow, è straordinario: ha un processore A10 (lo stesso di iPhone 7, ndr) che sappiamo essere veloce e ha una grafica fantastica”.
La Apple TV 4K vanta un SoC A10X Fusion, Wi‑Fi 802.11ac con tecnologia MIMO; e dual band simultanea (2,4GHz e 5GHz), Gigabit Ethernet, Bluetooth 5.0, supporto a vari formati audio/video, HDMI 2.0a, storage da 32GB o 64GB, telecomando Apple TV Remote con superficie touch e supporto Siri.
“Mi è stata riferita la stessa cosa per HomePod. Perché l’HomePod è molto più costoso rispetto ad altri speaker con cui è possibile interagire? Ho ragione di credere che Apple lo venda davvero in perdita. Non posso provarlo e non penso sia una perdita enorme”.
Il costo complessivo della distinta dei materiali di HomePod non è noto ma Apple ha integrato nel suo speaker wireless sei microfoni con annullamento automatico dell’eco, un chip A8 per la gestione dei bassi tramite il modelling software in tempo reale, sette tweeter beamforming, ciascuno dotato di amplificatore, tecnologia di rilevamento automatico della stanza permette a HomePod di capire rapidamente in che punto della stanza si trova, meccanismi di rilevamento e bilanciamento automatico di due altoparlanti.
Da questo punto di vista probabilmente anche AirPods, almeno inizialmente, è stato venduto a prezzo di costo. Tuttavia, con il passare del tempo e due anni di commercializzazione e successo del prodotto, probabilmente l’economia di scala ha permesso ad Apple di diminuire il costo medio unitario di produzione.
Le affermazioni di Gruber lasciano intendere che Apple stia posizionando i suoi prodotti a prezzo di costo per guadagnare dopo con l’accesso a servizi quali Apple Music o con l’ancora da annunciare servizio di video in streaming. Dall’ultima trimestrale di Apple si apprende che i servizi sono cresciuti del 19%, pari a ben 10,9 miliardi, un record appena superiore alle stime del mercato; si prevede che il business che mette insieme App Store, AppleCare, Apple Pay, Apple Music e Cloud Services arriverà all’obiettivo di 50 miliardi di dollari di ricavi entro il 2020.