La crescita di Apple non conosce sosta ed ora non è solamente la più grande azienda USA della storia, ma vale anche più del doppio della seconda classificata Exxon. Che una società nella sua fase di massimo successo raggiunga la vetta in termini di capitalizzazione di mercato è normale, ma gli analisti intervistati dal Wall Street Journal rilevano un altro record più difficile da superare.
Grazie alle quotazioni in rialzo del titolo AAPL da inizio 2015 a oggi Apple ha incrementato il suo valore del 20%, mentre alla chiusura della borsa di lunedì 23 febbraio Apple ha registrato un aumento del 2,71% che ha portato il prezzo per azione a ben 133 dollari. Questo significa che ora la capitalizzazione di mercato, vale a dire il numero delle azioni Apple in circolazione moltiplicate per il prezzo, ha raggiunto l’astronomica cifra di 775 miliardi di dollari.
Questo valore risulta più del doppio della seconda classificata Exxon cha ha una capitalizzazione di 374 miliardi di dollari. Il balzo della Mela è reso possibile dagli ottimi risultati raggiunti nell’ultimo trimestre del 2014 sulla scia delle vendite di iPhone 6 e iPhone 6 Plus, ma anche per la crisi del greggio che da diversi mesi a questa parte ha indebolito quotazioni e valutazione dei colossi del petrolio e dei carburanti, Exxon inclusa.
Gli analisti rilevano che poche volte nella storia della borsa USA una società è diventata tanto grande e quotata da superare più del doppio la seconda in classifica. Occorre risalire ai primi anni ’80 quando il colosso IBM aveva raggiunto una valutazione di mercato del 140% superiore alla seconda, anche allora Exxon. Nel 2008 Exxon è diventata la più grande società USA per capitalizzazione mentre al secondo posto si sono alternate Microsoft e Wal-Mart.
Il prossimo obiettivo a portata della Mela è già stato indicato da alcuni analisti: entro il 2015 potrebbe diventare la prima società della storia a raggiungere una capitalizzazione di mercato di mille miliardi di dollari. Per farlo la quotazione del titolo AAPL dovrebbe aumentare di un altro 30%, un risultato considerato da alcuni alla portata di Cupertino nel caso in cui Apple Watch raggiungesse il successo sperato.