Il futuro della Mela è semplice: Cupertino proporrà al mondo una sola piattaforma hardware basata sui processori ARM e un solo sistema operativo unificato, ottenuto dalla fusione perfetta tra iOS e OS X. La tesi proposta dall’analista Peter Misek della società Jefferies & Co è senza dubbio fantasiosa, per alcuni appassionati forse anche un po’ sconcertante, ma fa anche riflettere. Secondo Misek nel 2012 Apple presenterà un MacBook Air con processore Apple A6, quindi basato su architettura ARM: “Riteniamo che Apple sia pronta per iniziare il campionamento del processore A6 quad-core che sarà il primo di questa piattaforma multi-dispositivo in grado di offrire prestazioni simili ai PC” ha dichiarato l’analista. In pratica nel 2012 Apple offrirà sul mercato un iPhone, un iPad e anche un computer portatile MacBook Air tutti basati su ARM. In questa prima fase della transizione prevista dall’analista Cupertino continuerà a usare i processori Intel per i MacBook Pro e i desktop Mac. Solo con il passare del tempo si materializzerà il passaggio alla piattaforma hardware e OS unificati.
Nel breve termine, fino al 2013, l’analista prevede che Cupertino possa soddisfare le richieste di prestazioni di calcolo per gran parte dei propri computer OS X utilizzando processori ARM a 32bit, con l’eccezione dei sistemi professionali e alto di gamma. Quando nel 2016 ARM introdurrà i processori a 64bit Apple potrà proporre un solo sistema operativo unificato e una sola architettura. Secondo Misek per Apple sarà più difficile continuare a utilizzare due sistemi operativi diversi per i computer e i dispositivi mobile. La soluzione più logica è quindi secondo l’analista la fusione di OS X con iOS, solo in questo modo l’ambiente potrà essere meglio ottimizzato sotto ogni punto di vista.
A una prima lettura la tesi di Misek suona decisamente fantasiosa ma va tenuto presente che si tratta di una estremizzazione di segnali, tendenze e rumor che circolano da diversi mesi. Ricordiamo che alla fine di maggio le voci del web riportavano l’avvistamento di un MacBook Air prototipo all’interno dei laboratori di Cupertino funzionante con il processore Apple A5 dual core, lo stesso oggi integrato in iPad 2. Le prestazioni offerte da questo esperimento sembra siano state giudicate migliori delle aspettative dai dirigenti Apple. Sempre negli scorsi mesi sono circolate in più occasioni indiscrezioni di un possibile abbandono di Intel da parte di Apple per abbracciare l’achitettura e i processori ARM. Nell’aprile dello scorso anno i titoli ARM toccarono quotazioni record quando si diffuse la voce che Cupertino era intenzionata ad acquisire ARM, voce poi non dimostratasi fondata.
Infine, il dettaglio più sorprendente: la nuova previsione fantascientifica di Misek di una piattaforma Apple unica almeno per quanto riguarda architettura e processori è identica a una previsione di Jean Paul Gassée, ex top dirigente Apple più volte paragonato a Steve Jobs per grinta, intuizione e anti conformismo. In un suo post pubblicato a febbraio di quest’anno Gassée dichiarò che il futuro hardware della Mela è nell’architettura ARM e che il MacBook Air è il primo segnale di questo rivoluzionario cambiamento già in corso. La previsione di Gassée si differenzia da quella di Peter Misek per un dettaglio fondamentale: l’ex dirigente Apple non ha previsto e non ha mai parlato della fusione di iOS e OS X in un unico sistema operativo unificato. Va ricordato che oltre ad essere un esperto del mondo IT Gassée conosce in modo approfondito le problematiche legate ai sistemi operativi. L’ex dirigente Apple dopo l’esperienza pluriennale per la Mela, diede vita a BeOS, una delle piattaforme più ammirate e ambite dagli smanettoni negli anni ’90 soprattutto per quanto riguarda il sistema operativo. BeOS precorse i tempi offrendo multitasking reale e preemptive, multi-threading, prestazioni elevate per il multimedia e la grafica 3D e molto altro ancora.
Oggi l’idea di un OS unico per smartphone, tablet e computer risulta un po’ difficile da comprendere appieno, anche se questa sembra la strada intrapresa da Microsoft per il prossimo Windows 8. Per valutare la bontà del progetto e la sua possibile implementazione occorre attendere ancora un poco e osservare il risultato ottenuto da Redmond. Per ora i risultati di Microsoft in campo smartphone e tablet lasciano ampi spazi di manovra per Apple. L’analista di Jefferies & Co ha ragione: Apple riuscirà non solo a sorprenderci ma addirittura a rivoluzionare l’intero mondo IT ancora una volta anche se forse non sarà per l’unificazione di iOS e OS X.