Negli Stati Uniti alcuni consumatori ricorreranno a una class action perché Apple non avrebbe adeguatamente informato gli utenti dello spazio occupato dal sistema operativo dopo l’aggiornamento dei dispositivi a iOS 8.
Ne parla il sito Siliconbeat spiegando che iOS 8 può occupare fino a 23.1% dello spazio complessivo di storage, ma l’utente non è avvisato del problema quando si acquista un dispositivo o quando si esegue il download dell’update.
I ricorrenti evidenziano esempi quali matrimoni o eventi sportivi, come esempi di avvenimenti nei quali sono stati “disperatamente costretti” a ricercare spazio suggerendo tra le righe che Apple approfitta del problema per vendere nuovi dispositivi con capacità maggiore.
“Usando fini tattiche”, si legge nella vertenza, “l’imputato offre meno capacità di storage di quella pubblicizzata, con il solo fine di vendere maggiore capacità nei momenti di disperazione, esempio quando il consumatore cerca di scattare foto alla recita dei nipoti, durante una partita di basket a un matrimonio”.
William Anderson, procuratore dei querelanti dello studio Cuneo Gilbert & Laduca di Washington DC, chiede sia il pagamento dei danni, sia il cambio delle policy di Apple secondo specifiche leggi della California. “Riteniamo vi siamo un considerevole numero di consumatori Apple defraudati” spiega Anderson in un comunicato, “e perseguiremo energicamente le rivendicazioni”.
Anderson sembra voler supportare non solo quelli che lamentano la presenza di spazio di archiviazione inferiore dopo l’aggiornamento a iOS 8, ma anche chi acquista iPad e iPhone del tutto nuovi.