In seguito all’investimento da 1 miliardo di dollari, Apple ha ottenuto un posto nel consiglio di amministrazione di Didi Chuxing, la cosiddetta “Uber cinese”. Lo riferisce il sito The Information spiegando che l’incarico per un rappresentante di Apple non è arrivato a maggio (quando è stato comunicato l’investimento di Cupertino) ma a fine giugno, probabilmente dopo l’OK da parte degli organi di regolamentazione.
Un rappresentante nel consiglio di amministrazione di Didi Chuxing, consolida la forza dell’investimento di Apple, una mossa che ha già portato Uber Cina a cedere il suo business a Didi, un accordo nato sulla spinta della mossa di Apple.
Il rappresentante di Cupertino nel consiglio di Didi è Adrian Perica, uomo responsabile fusioni e acquisizioni, ex agente di investimento di Goldman Sachs, in Apple dal 2009 dove si è occupato, tra le altre cose, dell’acquisizione di Beats.
L’azienda cinese con quartier generale a Pechino propone i suoi servizi al pubblico mediante un’app per smartphone ed è nata dal merging di due società rivali: Didi Dache e Kuaidi Dache (quest’ultima finanziata da due grandi compagnie internet cinesi, Tencent e Alibaba).
Il ridesharing in Cina è un mercato molto più vasto di quello USA e sono almeno 1.1 miliardi i pendolari che quotidianamente usano questi servizi. Il numero di viaggi offerti a Pechino ogni giorno è cinque/sei volte superiore rispetto a quelli effettuati a New York da Uber e simili e allo studio potrebbe esserci qualche app o servizio ad hoc da integrare direttamente in iPhone.
Parlando dell’investimento, il CEO di Apple Tim Cook aveva detto che è stato fatto “per una serie di motivi strategici”, inclusa la possibilità di imparare di più su alcuni segmenti del mercato cinese”. Aveva anche spiegato che Didi è guidata da un “grande gruppo di dirigenti che hanno in mente anche obiettivi ambientali nella speranza di ridurre l’inquinamento con l’uso più efficiente degli autoveicoli”. Secondo alcuni osservatori Apple potrebbe sfruttare il parco auto e le expertise di migliaia di autisti dell’azienda per testare anche tecnologie nel campo delle auto a guida autonoma.