Apple TV sarà principalmente una console di gioco che porterà il casual gaming in soggiorno, la console per il resto di noi. A parlare è il New York Times, una fonte molto autororevole quando si tratta di cose della Mela e che dice di menzionare “fonti informate sui piani di Apple”
L’ipotesi non è nuova. Anche Macitynet esattamente una settimana fa, aveva scritto le stesse cose, pur senza avere accesso a fonti riservate. Basta scorrere le indiscrezioni sul fatto che il nuovo dispositivo avrà un processore che garantirà una potenza grafica molto elevata, oltre a un nuovo telecomando che potrebbe fungere da controller e, più importante di tutti, un App Store dedicato per l’acquisto e il download di applicazioni e, potenzialmente, anche videogiochi. Il New York Times, oltre che da un “venticello” che arriva, come sempre, dai piani alti di Cupertino, ricava però le sue convizioni da una serie di riscontri incrociati con analisti ed esperti del settore.
Secondo il giornale americano, Apple TV non ha l’obbiettivo di entrare in competizione – quantomeno subito – con le principali console di gioco di fascia alta quali Xbox One di Microsoft e PlayStation 4 di Sony in quanto entrambe dovrebbero ancora offrire una grafica più elaborata rispetto a quello che potrebbe fare il nuovo box TV di Apple. Difficilmente i giocatori incalliti si faranno quindi persuadere dal nuovo dispositivo cambiando sistema di gioco. Piuttosto, Apple potrebbe conquistare tutte quelle persone che trovano le console tradizionali decisamente complicate, quella categoria di giocatori occasionali che in sostanza preferiscono un intrattenimento “più semplice”. Il riferimento più diretto potrebbe essere, dice il NY Times, la Nintendo Wii (un faccia a faccia ipotizzato già nel 2008) un mondo, ironicamente, che Apple stessa ha contribuito ad affossare con iPhone e iPad che, lo ricordiamo, inizialmente non dovevano neppure essere dei dispositivi per il gioco visto che Apple aveva disegnato per la piattaforma iOS un universo chiuso, senza accesso da parte degli sviluppatori.
Per questo, secondo James Gwertzman, chief executive di PlayFab «Apple non farà appello agli sviluppatori che si occupano di grandi giochi per console, ma ad un mondo del tutto diverso, quello di coloro che creano giochi per il mobile, un universo che già gravita nel mondo Apple», con l’obbiettivo di conquistare il salotto. Secondo Trip Hawkins, fondatore di Electronic Arts e 3DO, questo spazio rimane un campo di battaglia confuso, sui cui nessuna azienda ha ancora il pieno controllo: «nessuno ha fatto tanto quanto Apple per interfacciare uomo e macchina. Hanno tastato il terreno con i giochi e sono ora un credibile candidato per conquistare il salotto».
Le opportunità di business per Apple sono enormi. Basti pensare che già ora la Mela ricava un terzo dai proventi delle vendite di tutti i giochi e le applicazioni scaricate da App Store che dovrebbe essere di 27 miliardi di dollari, più di un terzo del ricavo del totale del mercato dei giochi: secondo le stime 75 miliardi di dollari.