Apple è stata citata in giudizio per l’uso del brano “I Know There’s Gonna Be (Good Times)” in un vecchio spot di iPhone 6. Dell’azione legale si occuperà la Corte Superiore di Los Angeles e sarà interessante capire come andrà a finire per via dei cavilli legali che riguardano la questione.
Nel 2015 quando il brano è stato pubblicato all’interno di “In Colour” – primo album in studio da solista del produttore e musicista Jamie xx – nacque una piccola controversia perché l’artista britannico non era stato autorizzato al “remake”, o meglio all’uso di un sample, in chiave rap di “Good Times”, un vecchio brano soul dei Persuasions, gruppo vocale newyorkese di R&B anni ’70. Stando a quanto riporta un vecchio articolo di Billboard nel 2015, nessun membro del gruppo della vecchia band aveva dato l’autorizzazione all’uso del sample ma Universal aveva affermato di averlo riferito a Jimmy Hayes (bassista dei The Persuasions). Hayes aveva ammesso che l’idea di usare il sample gli era stata comunicata e che si era dimenticato della cosa.
La faccenda non è finita qui, spiega Hollywood Reporter. Jerome Lawson, cantante a cappella dello storico gruppo, ha ora intentato causa per la pubblicità dell’iPhone ma non lamenta violazioni per l’uso della registrazione sonora (probabilmente non controlla i diritti sull’uso di “Good Times”), ma contesta ad Apple e Media Arts Lab, agenzia pubblicitaria che ha creato lo spot, la violazione dei suoi diritti di immagine.
“Nella pubblicità di Apple la voce di Lawson spicca ed è riconoscibile” si legge nella citazione in giudizio e a suo dire i fan che hanno visto la pubblicità “credono erroneamente che abbia avallato Apple e l’iPhone e/o consentito all’uso della sua voce per pubblicizzare prodotti di Apple”.
Nel procedimento legale si afferma inoltre che la pubblicità è una “deliberata violazione del contratto collettivo con SAG (un sindacato che rappresenta gli artisti) e AFTRA (American Federation of Television and Radio Artist), in particolare del protocollo che richiede negoziazioni separate con i cantanti per l’uso di loro brani nelle pubblicità.
L’esposto di Lawson ricorda una vicenda simile dello scorso anno che ha visto la cantante Darlene Love contrapposta a Google per l’uso della sua voce nel brano “It’s a Marshmallow World” in una pubblicità dello smartphone Nexus. La Love nel 2016 ha anche citato Scripps (un centro di ricerche nel campo delle scienze biomediche), per l’uso della sua voce nel brano “Christmas (Baby Please Come Home)” nella pubblicità della programmazione del canale HGTV. Entrambi i casi sono stati archiviati senza particolari decisioni in merito.