La pandemia di coronavirus non è finita e il graduale ritorno alla normalità è stato nuovamente e bruscamente interrotto anche presso Apple, che starebbe posticipando il ritorno in ufficio e reintroducendo le mascherine in almeno cento dei suoi Apple Store.
Per quanto riguarda i dipendenti aziendali negli Stati Uniti, il numero di giorni da svolgere in presenza in ufficio rimane fissato a due, come da indicazioni attive dal 2 maggio.
E’ dall’11 aprile infatti che i dipendenti sono tornati al proprio posto di lavoro per un giorno a settimana e attendevano con trepidazione il 23 di questo mese per poter portare il numero di giorni in presenza a tre (il lunedì, il martedì e il giovedì), ma per il momento l’azienda ha deciso di posticipare questa ulteriore estensione a una data non ancora definita. Nel frattempo dovranno tornare ad indossare le mascherine quantomeno nelle aree comuni con l’idea di limitare la diffusione del virus.
E nei negozi sta accadendo qualcosa di simile. Secondo il giornalista Mark Gurman di Bloomberg, i dipendenti di circa 100 Apple Store dovranno rimettersi le mascherine mentre lavorano, sempre a causa del numero crescente di casi COVID che si starebbero registrando negli USA (secondo i dati compilati dal New York Times anche i ricoveri sono in aumento, ma a un ritmo molto più lento).
Nel frattempo, nella consueta incomprensibilità di tali precauzioni che si ripropone ciclicamente da ormai due anni, i clienti che visiteranno i suddetti negozi non saranno invece tenuti a indossare le mascherine: per loro Apple continua semplicemente a “raccomandarle”.
L’azienda ha modificato le sue politiche durante la pandemia in modo da allinearle alle normative locali e mitigare i rischi per dipendenti e clienti nelle aree in cui i casi di contagi parrebbero aumentare. Aveva smesso di richiedere l’uso delle mascherine a marzo, quando i livelli erano più bassi e le mascherine non venivano ancora richieste per i dipendenti di alcune parti del mondo.