Apple recupera una posizione nella classifica Fortune 500: lo scorso anno si era piazzata quarta, mentre adesso agguanta il podio con il terzo posto. Primeggia, invece, in due particolari categorie.
La multinazionale di Cupertino scavalca Berkshire Hathaway, ma rimane dietro a Walmart ed Exxon Mobil, anche se primeggia quando si parla di azienda più redditizia. Anche nel settore tecnologico Apple registra un primato, doppiando addirittura Google Alphabet, al secondo posto, e Microsoft, Dell e IBM a seguire.
Al di là degli importanti risultati nelle due categorie appena citate, la top ten generale di Fortune 500 premia le seguenti società:
- Walmart
- Exxon Mobil
- Apple
- Berkshire Hathaway
- Amazon.com
- UnitedHealth Group
- McKesson
- CVS Caremark
- AT & T
- AmerisourceBergen
Fortune premia l’evoluzione del modello di business messo in campo da Apple negli anni. Il 2018, spiegano gli esperti dietro questa classifica nota in tutto il mondo, verrà ricordato come l’anno in cui Apple ha raggiunto per prima un valore di mercato di 1 mille miliardi di dollari, oltre all’anno in cui la crescita di iPhone ha iniziato a rallentare.
La sfida di Apple, da questo momento in poi, è quella di riposizionarsi anche come fornitore di servizi. Non solo quelli già noti e disponibili da tempo, come iTunes, App Store, Apple Music, iCloud e così via, ma anche con una nuova gamma di offerte che includono Apple TV+ per film e serie TV, Apple News+ per notizie e riviste digitali in abbonamento, ma anche con Apple Channels, Apple Arcade e gli altri nuovi servizi annunciati nel keynote Apple di marzo.
Apple è presente da 37 anni nelle classifiche Fortune 500, e nel 2002 ha registrato la sua posizione più bassa, quando si trovava alla posizione 325. E’ entrata nella top 10 nel 2013, senza più abbandonarla. Curioso notare come Fortune rilevi che le prime 500 aziende in classifica rappresentino i due terzi del PIL degli Stati Uniti.
Le aziende sono classificate per fatturato totale per i loro rispettivi esercizi e, tra gli altri parametri, le classifiche prendono in considerazione profitti, bilancio, numero di dipendenti, utili per azione e rendimento totale per gli investitori.