Nelle ultime versioni beta di Safari per Mac e iOS , è stato integrato il supporto per WebP, il formato di compressione delle immagini che Google propone come alternativa al formato JPEG. Lanciato nel 2010, questo formato non ha finora ottenuto il successo sperato. Si tratta di un formato aperto che ha l’obiettivo di ridurre il “peso” complessivo delle immagini nel web e che dovrebbe consentire di ridurre il “peso” dei file rispetto al JPEG.
Nel negozio digitale delle App Google Play la tecnologia WebP è stata impiegata per le schermate al posto del tradizionale PNG riducendo mediamente il “peso” complessivo del 35% secondo il team che sviluppa e cura il formato. Sul Chrome Web Store il formato WebP avrebbe permesso di ridurre complessivamente il peso medio del 30%. Impiegato su larga scala e nei siti web permetterebbe di accelerare il download di siti e pagine web, oltre che di ridurre il traffico dati per gli utenti mobile con soglie prefissate.
Nonostante quanto promesso da Google, non tutti ritengono il formato WebP efficace o in grado di offrire migliorie rispetto al JPEG. Nel 2013 Mozilla aveva presentato uno studio sul formato WebP effermando che questo non garantirebbe un rilevante miglioramento in termini di efficienza rispetto al JPEG. La risposta della fondazione Mozilla è mozjpeg, fork di un progetto il cui scopo è migliorare la compressione JPEG riducendo la dimensione dei file.
Come abbiamo già spiegato qui, il formato JPEG è usato da oltre venti anni: gli encoder JPEG sono rimasti fermi in termini di efficienza. Il problema nell’uso di un formato diverso dal JPEG è che la sua diffusione richiederebbe anni e creerebbe problemi di incompatibilità con i software esistenti. Gli ingegneri di Mozilla ritengono che ci sia spazio per migliorare le tecniche di compressione esistenti senza necessariamente bisogno di creare un formato del tutto nuovo.
L’implementazione di WebP in Safari e Sierra beta non implica che Apple lo manterrà anche nelle versioni definitive ma, se questo avverrà, il supporto di Cupertino potrebbe cambiare il destino di questo formato dando il via all’adozione presso gli sviluppatori dei principali browser. Per chi volesse effettuare prove con immagini e foto in WebP Google mette a disposizione un convertitore gratuito per Mac, Windows e Linux: sui computer della Mela è richiesto Xcode.