Si vocifera da qualche tempo che Apple sia al lavoro su un suo visore per la Realtà Virtuale / Realtà aumentata. Si favoleggia di caratteristiche tecniche pazzesche e display con risoluzione 8K per ciascun occhio, tutto senza richiedere la connessione a computer o smartphone.
Nessuno all’infuori dell’ambiente di Cupertino può effettivamente sapere su cosa stia lavorando l’azienda ma una cosa è certa: Apple è tra le aziende più citate in un sondaggio nel corso del quale è stato chiesto di indicare i nomi più rilevanti nel settore, collocandosi addirittura al terzo posto: niente male per un’azienda che, in realtà – almeno per il momento – non produce nessun occhiale o visore smart.
Il report, vergato dalla società di ricerca Digi-Capital e da Augmented World Expo (AWE), colloca al terzo posto i potenziali smart glass di Apple, subito dopo nomi noti come Microsoft HoloLens e Magic Leap, avanti persino ai Google Smart Glass destinati all’ambito enterprise.
Interessante notare che gli intervistati potevano citare più brand e che i partecipanti non sono comuni utenti ma amministratori delegayi di aziende che lavorano nel settore della Realtà Virtuale / Realtà Aumentata, dirigenti di alto livello, vicepresidenti di società varie e membri della comunità di Augmented World Expo (AWE), grande conferenza ed esposizione dedicata a persone coinvolte a vario titolo nel settore della Realtà Aumentata.
Tim Merel e Isabelle Hierholtz, direttori di Digi-Capital, indicano una serie di caratteristiche che pongono sfide non indifferenti per chi produce occhiali smart, inclusa la durata delle batterie, la connettività, l’ecosistema di app e il prezzo.
Aziende quali Epson stanno proponendo dispositivi a prezzi sempre più bassi con l’obiettivo di stimolare l’interesse delle aziende ma non esiste ancora una massa critica di dispositivi su scala larga scala. Nell’ambito enterprise – riferisce Zdnet, la Realtà Aumentata può essere utile per evitare alcuni spostamenti ma anche per studiare modalità di formazione più efficiente.
Secondo gli analisti di Digi-Capital, anche Apple inizialmente con il suo avvessorioo avrà come target il settore enterprise. La Mela, con la sua piattaforma iOS è già dominante nel settore aziendale, collabora con partner quali SAP, Cisco, Accenture e IBM. Dispone anche di una larghissima base di dispositivi che integrano ARKit, consentendo agli sviluppatori di sfruttare le più recenti tecnologie di computer vision per realizzare contenuti virtuali da sovrapporre a scene reali, oltre a essere titolare di vari brevetti specifici.
La società di ricerca afferma che se Apple presenterà i suoi smartglass come periferica da abbinare a uno smartphone premium, non tutti saranno felici di portare due dispositivi appresso (come avviene con l’Apple Watch) ma anche che potrebbe arrivare a vendere entro il 2023 decine di milioni di “Apple Glass” agli early-adopters, elemento che – tra le altre cose – dovrebbe consentire di spingere il modello “bring-your-own-device”, espressione usata per riferirsi alle politiche aziendali che permettono di portare i propri dispositivi personali nel posto di lavoro, e usarli per avere gli accessi privilegiati alle informazioni aziendali e alle loro applicazioni.