Apple sta lavorando con Swatch per rilasciare una nuova linea di smartwatch che differiranno per stile e fascia di prezzo. E’ questa l’ultima voce diffusa da VentureBeat in un lungo articolo che parte da questa voce per elaborare una serie di considerazioni e di ipotesi a cavallo tra supposizioni e supposte indiscrezioni.
Il cuore della notizia è nel fatto che Apple avrebbe elaborato una strategia che si fonda su una serie di partnership, tra cui quella con Swatch ma anche con altre ed altre aziende che lavorano da anni sugli orologi per creare una “famiglia di smartwatch per tutti i gusti, da quelli per geek a quelli chic”. L’obbiettivo sarebbe portare iOS, iTunes e tutto l’ecosistema che nascerà con l’HealthKit su milioni di polsi.
L’affermazione, che già di per sè lascia abbastanza attoniti, viene condita da frasi che inducono a pensare che siamo nel campo delle pure ipotesi. Ad esempio, la fonte, ovviamente rigorosamente, anonima che avrebbe lanciato la voce si direbbe “stupita se Apple non lavorasse anche con Timex su uno o più smartwatch”, il che vuol dire tutto e niente.
Oltre al nome di Swatch, non nuovo ma già smentito in precedenza in abbinamento ad Apple, e a quello di Timex (che è evidentemente una pura illazione), non si citano altri brand. È quindi molto complicato capire che cosa ci sia di realmente nuovo in tutto, e anche di reale, in tutto questo soprattutto in rapporto a quando abbiamo già scritto in passato.
Nel mese di marzo riportammo la notizia del fatto che Apple era sì in cerca di partner, ma sia Swatch, attualmente il più grande produttore di orologi al mondo, apparentemente non nella necessità nè nella convenienza di allearsi con Apple e che sembra decisa a sfidare legamente Cupertino anche sul nome iWatch se sarà usato, che molte altre aziende del settore rifiutarono la proposta.
Smentite precedenti a parte, che come le voci di conferma lasciano il tempo che trovano, a suscitare perplessità è il quadro complessivo che dipinge una Apple impegnata in molteplici partnership non si capisce se per cedere la tecnologia iWatch o il controllo del design di quello che dovrebbe essere il più cruciale dei prodotti dopo il lancio di iPad, obbligandosi ad una rete di partneship e di accordi commerciali, qualunque essi siano. Per una azienda maniacalmente orientata a tenere tutto sotto la sua ala, a cominciare dallo sviluppo dei dispositivi per finire con la loro esperienza d’uso, passando per lo stile, l’idea appare risibile o, nel migliore dei casi, non improbabile.
Nel lungo discorso si parla anche di strategia che per VB va oltre il semplice gadget tecnologico. “La gente acquista orologi, smartwatch inclusi, allo stesso modo con cui comprano scarpe ed abiti, quindi si aspettano di poter scegliere tra una vasta gamma di prodotti per trovare quello che più si adatta al proprio stile. Gli orologi sono anche uno status symbol, come le automobili. La gente spesso acquista quella che più possono permettersi. Apple non ha esperienza in tutto questo, ecco perché ha bisogno di lavorare con diversi partner per commercializzare il futuro iWatch”. Quest’ultima frase conferma quindi la possibile partnership non solo con Swatch, ma anche con altri marchi di lusso per poter lanciare sul mercato anche uno o più modelli di iWatch costosi, ad ulteriore conferma della previsione dei mesi scorsi dove si vociferava una versione di iWatch da oltre 1000 dollari.
Sicuramente non è la prima volta che Apple stringe una partnership con un’azienda per lanciare un prodotto o un servizio: basti pensare all’accordo con Nike che è sfociato in un’app per iPod e iPhone con funzioni contapassi associati ad accessori specifici.
Tutto questo ammasso di rumor girano intorno alle recenti assunzioni di Patrick Pruniaux (manager di TAG Heuer, azienda specializzata in orologi di lusso) e Angela Ahrendts (responsabile dei negozi Apple ma in precedenza amministratore delegato di Burberry, azienda che produce vestiti, accessori e cosmetici di lusso) che dovrebbero aiutare l’azienda di Cupertino ad entrare tra i marchi più alla moda.