Apple ha dato il suo supporto all’Houston Equal Rights Ordinance (HERO) nota anche come Proposition 1, un’ordinanza sindacale che estende i diritti sanciti dalle leggi federali sui pari diritti nel campo del lavoro, affitto di case, contrattazioni private e pubbliche, a omosessuali e transgender.
Houston Unites, un gruppo di lavoro che mira ad assicurarsi il sostegno per l’HERO, ha consegnato allo Houston Business Journal la dichiarazione di Apple.
“Apple è orgogliosa di essere parte di Houston con quattro negozi che occupano oltre 500 persone. La nostra azienda e i nostri negozi sono aperti a tutti, a prescindere da dove provengano, che aspetto hanno, la fede che professano e chi amano. Apple supporta Proposition 1 lanciando un chiaro segnale che Houston è concentrata verso un futuro d’inclusione, diversità e mantenimento della prosperità”.
Il referendum, per il quale la città voterà il 3 novembre, nasce per iniziativa di Annise Parker, sindaco della città, apertamente lesbica e tra i più accesi e visibili sostenitori dei diritti LGBT (lesbo, gay, bisessuali e transgender). Lo scopo è di creare le condizioni per sanzionare chi decidesse di discriminare un cittadino sulla base del suo orientamento sessuale, sanzioni che già esistono per chi attuasse discriminazioni sulla base di sesso, stato civile, etnia, razza e religione.
La consultazione viene sostenuta dalla Human Rights Campaign (la più grande associazione lesbica, gay, bisessuali e transessuali d’America) che ieri ha tenuto una conferenza stampa, un evento al quale ha partecipato anche l’attrice Sally Field. L’iniziativa ha ottenuto l’appoggio anche del Presidente Barack Obama, del Vice Presidente Joe Biden, della candidata alle elezioni presidenziali Hillary Clinton.
I detrattori affermano invece che l’iniziativa offre privilegi particolari a gruppi che non costituiscono vere minoranze ed è un’ordinanza di facciata. Chi si oppone, tra cui un gruppo denominato “Campaign for Houston”, sostiene che se il decreto sindacale dovesse avere l’approvazione, altro non sarebbe che una “ordinanza sui bagni” giacché in esso si menziona esplicitamente e direttamente il diritto a ciascun cittadino di utilizzare toilette pubbliche che più ritiene vicine al suo genere sessuale. Di fatto la Proposition 1 non amplierebbe nessun diritto particolare, ma semplicemente istituirà il diritto per uomini “sessualmente confusi” di entrare a loro piacimento nei bagni dove si trovano donne e bambine e questo «è schifoso, disgustoso e pericoloso».