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Apple sulla questione App Store con la Corte Suprema Usa: “Non siamo un monopolio”

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La Corte Suprema statunitense ha permesso l’avvio di una causa antitrust contro Apple. Il massimo organo giudiziario Usa ha dato ragione ad alcuni consumatori, secondo i quali Apple avrebbe creato “un illegale monopolio per la distribuzione delle app”, impedendo agli utenti l’acquisto di app da store alternativi. Il riferimento è a un pronunciamento del 2013 che capovolgeva quanto stabilito in una causa intentata nel 2011.

Con cinque voti a favore e quattro contrari, la Corte Suprema ha confermato quanto era stato deciso da un tribunale di grado inferiore che aveva già dato il via libera a una class action contro la Casa di Cupertino.

“La decisione odierna significa che i ricorrenti possono procedere nel tribunale di prima istanza”, riferisce l’azienda a CNBC. “Siamo fiduciosi che prevarremo quando gli elementi verranno prodotti dimostrando che l’App Store non è in alcun modo un monopolio”.

Apple spiega che sono gli sviluppatori a decidere i prezzi, elemento che non viola in alcun modo la normativa antitrust. Sostiene inoltre che, pagando le commissioni, gli sviluppatori “acquistano un pacchetto di servizi che include distribuzione, software, proprietà intellettuali e verifiche”.

Steve Jobs e sul retro le icone di app sull'App Store

“Siamo orgogliosi di avere creato la più sicura e affidabile piattaforma per gli utenti e una grande opportunità di business per gli sviluppatori di tutto il mondo”, spiega ancora la Mela. “Gli sviluppatori decidono il prezzo che vogliono addebitare per la loro app e Apple non ha alcun ruolo in tutto questo”. “La maggiorparte delle app presenti sull’App Store sono gratuite e Apple non ottiene nulla da queste. Apple ottiene una quota solo nel caso che lo sviluppatore scelga di vendere servizi digitali attraverso l’App Store”.

“Gli sviluppatori hanno a disposizione varie piattaforme per scegliere dove distribuire i software – dagli altri store di app, alle Smart TV, alle console da gioco – e noi lavoriamo sodo ogni giorno affinché il nostro store sia migliore, più sicuro e il più competitivo del mondo”.

Tra le critiche mosse ad Apple: la necessità di passare per forza dall’App Store per chi desidera scaricare app per iPhone e iPad. D’altra parte questo ha garantito finora un’enorme sicurezza, in virtù del controllo totale sulle app disponibili. Su Android, infatti, sono molto più frequenti truffe e attacchi informatici vari compiuti mediante la diffusione di app su store diversi da quello ufficiale di Google.

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