Apple sta studiando pile a celle a combustibile a idrogeno come alternativa alle attuali batterie, una tecnologia che permetterebbe di ottenere una durata della batteria molto più lunga, oltre a essere maggiormente ecologicamente sostenibili.
Del potenziale uso di nuovi accumulatori di questo tipo si apprende da un brevetto scovato dal sito Appleinsider presso il Patent Office statunitense. Il brevetto, denominato “Portable computing device for external fuel cell control” (dispositivo informatico portatile per il controllo di celle combustibile esterne).
Nel brevetto Apple evidenzia i vantaggi delle celle a combustibile, tecnologia alla quale da tempo sono interessati anche i produttori di vetture elettriche, dove la sempre maggiore necessità di riduzione delle emissioni di CO2 ha portato a sfruttare opportunità specifiche con le celle a combustibile che possono svolgere un ruolo decisivo.
Nella cella a combustibile (o pila a combustibile, come si definisce un insieme di tali celle) l’idrogeno reagisce con l’ossigeno; il risultato finale, oltre all’acqua come sottoprodotto, è energia elettrica che può essere utilizzata per ricaricare le batterie di veicoli o per alimentare direttamente un motore elettrico (combinando più pile).
Il brevetto di Apple evidenzia varie soluzioni per produrre energia utilizzabile con vari dispositivi, incluso un riferimento ad un connettore tipo MagSafe; in tutti i casi l’idea generale è che una pila di celle a combustibile può produrre energia elettrica convertendo una fonte di combustibile in corrente elettrica e un prodotto di scarto. Nel brevetto si citano pile a combustibile con membrana a scambio protonico (PEM, Proton Exchange Membrane Fuel Cell) che consentono di trasformare in energia elettrica l’energia chimica che viene liberata nella reazione elettrochimica tra idrogeno e ossigeno.
Senza entrare troppo in tecnicismi, in tutti i casi si evidenzia la possibilità di avere dispositivi che possono essere usati per “giorni e anche settimane”. Non è chiaro se e quando Apple intende sfruttare questa tecnologia ma esistono già aziende che forniscono celle a combustibile usate, come accennato, in prototipi di autocarri e autovetture che dovremmo vedere in prodotti reali tra qualche tempo.