Apple ha trovato il modo di rivoluzionare la tastiera dei Mac: come scoperto tra le pagine dell’ufficio brevetti degli Stati Uniti, è da poco stato approvato un documento nel quale viene descritto l’impiego di una tecnologia che consente di personalizzare i singoli tasti tramite l’impiego di piccoli display sotto ciascuno di essi. Non è un’idea nuova, ma il fatto che ci sia il brevetto non solo significa che Apple ci sta pensando, ma che ha anche studiato il modo per implementarla sui propri computer.
Di fatto il brevetto descrive una tastiera universale, riconfigurabile all’infinito a seconda delle esigenze, perchè sotto ogni tasto c’è un piccolissimo display OLED a bassa risoluzione (quindi con consumi ridotti, anche se da questo punto di vista probabilmente la tecnologia e-ink sarebbe potuta essere una valida alternativa), il che significa che la tastiera e il feedback che accompagna le meccaniche da decenni rimane sostanzialmente lo stesso. A cambiare, invece, è quanto viene visualizzato sui tasti, nel senso che le lettere e i simboli che oggi sono stampati su ciascun tasto possono invece essere gestiti tramite software.
A fronte di un consumo pressoché nullo e, questo si, costi maggiori di produzione e di riparazione, probabilmente anche a una minore durabilità del componente, si guadagna enormemente in versatilità del sistema, oltre che in produzione dei vari modelli. Perché innanzitutto, per Apple, significa dover produrre un solo MacBook che va bene a tutti gli utenti in tutti i paesi del mondo: infatti il layout della tastiera cambierebbe con un click via software. In aggiunta per gli utenti, vorrebbe invece dire poter adattare la tastiera in base all’applicazione in primo piano.
Così mentre si digita del testo all’interno di un documento, ad esempio Word, i tasti mostrano le lettere nel layout preferito, magari con la possibilità di passare rapidamente a uno secondario per poter scrivere in un’altra lingua (immaginate uno studente che sta lavorando a una versione di greco). Appena si passa a un’app di fotoritocco, anziché le lettere, ciascuno dei tasti può mostrare invece il simbolo dello strumento che, attraverso il click, permette di richiamare.
Con la possibilità di personalizzare i tasti i professionisti potrebbero perfino associare particolari macro ad alcuni pulsanti, in modo da velocizzare il flusso di lavoro e al contempo non dover ricordare chi-fa-cosa. Stessa cosa per il gaming, mostrando ad esempio le frecce direzionali al di sotto dei tasti WASD che generalmente vengono utilizzati per questo scopo, e tutti gli altri simboli che possono tornare utili per agevolare le partite mostrando i comandi associati ai tasti anziché dover memorizzare l’etichetta della lettera e ciò a cui è associata.
Dal brevetto si scopre che Apple ha già studiato il sistema per integrare questa tecnologia sia sulle tastiere dei MacBook, sia su quelle esterne come la Magic Keyboard, che possono essere usate con i computer desktop come iMac, Mac mini e Mac Pro. Ora, va detto che trattandosi di un brevetto non significa automaticamente che Apple è pronta per implementare questa tecnologia, né che necessariamente lo farà.
Noi speriamo di si, anche perché sarebbe qualcosa di molto diverso e maggiormente funzionale rispetto alla Touch Bar, il primo tentativo con cui Apple ha modernizzato la fila dei tasti funzione delle proprie tastiere, anche se qui il concetto è molto diverso perché non c’è un display sotto i singoli tasti ma si tratta invece di un’unica barra con superficie touch (senza nessun feedback per la pressione) con il quale interagire.
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