Ogni dipendente Apple Store consente ad Apple di fatturare 1,8 milioni di dollari l’anno e di avere un ricavo di 430mila dollari pari a 278 dollari all’ora, una cifra importantissima frutto dei profitti stellari conquistati dai negozi che producono ben 4.500 dollari al piede quadrato, una cifra superiore a quella che spunta Tiffany che pure vende gioielli (3.070 dollari a piede quadrato) di Coach (borse di lusso, 1776 dollari) e più di 4 volte quello di Best Buy che guadagna 880 dollari. Ma i profitti vengono solo in minima parte riversati nelle tasche dei dipendenti che guadagno negli USA 22 dollari di media: da 9 dollari all’ora per gli assistenti di vendita ad un massimo di 30 dollari all’ora per gli esperti del Genius Bar.
Dediu, in alcune cifre menzionate da PcWorld, calcola che il ricavo complessivo annuale per dipendente di Apple Store è arrivato a toccare quota 481mila dollari nel 2010, mentre per i primi tre trimestri del 2011 il totale è stato di 320mila dollari anche se la media annuale è destinata a salire tenendo in considerazione i risultati del quarto trimestre con vendite tipicamente alte per Apple durante la stagione dei regali di Natale.
L’elevato divario tra ricavi generati per dipendente e la paga corrisposta espressi in dollari e riferiti al mercato USA, va comunque presa con le molle perchè non è facile sapere quando Apple paga per i canoni di affitto dei suoi negozi (che in alcuni pasi e location sono altissimo) nè si può sapere quanto costa in termini di marketing, gestione, manutenzione e logistica un negozio Apple. In ogni caso il sospetto che ci sia margine per aumentare i profitti prodotti dai suoi dipendenti corre in maniera più o meno sotterranea anche tra i dipendenti stessi. Sono sempre più numerosi i segnali di associazioni sindacali, Italiane incluse, che mirano a farsi strada tra gli Specialisti degli Store per rivendicazioni di carattere economico e sotto il profilo del trattamento.