Nel TGV che ci portava verso Parigi, un piccolo episodio ci ha fatto sorridere: nella carrozza bar, la musica è diffusa attraverso una coppia di casse portatili di media potenza. Incuriositi da questo insolito sistema, seguiamo il cavo fino al dispositivo che suona le playlist: un iPhone 4 immacolato.
“Funziona bene?” chiediamo all’addetto della ristorazione; “Nickel!”, bellissimo, risponde lui nel gergo giovanile francese. La visita all’Apple Store di Parigi era partita sotto i migliori auspici.
L’inaugurazione del nuovo spazio vendita della Mela è stata intelligentemente gestita “separandola” dal lancio globale dell’iPhone 4 di dieci giorni prma, per evitare di stressare una struttura organizzativa che comunque ha marciato a pieno regime.
Oltrepassato la fase dello stupore per essere accolto come una rockstar, tra applausi scroscianti e strette di mano, il visitatore ha qui una sensazione di spazio ben diversa dal parallelo Carrousel del Louvre.
Il merito è delle alte colonne e delle balconate, che danno l’idea della profondità, affacciandosi fin sull’orlo del volume vuoto. L’ampio lucernario metallo e vetro immette nell’ambiente una quantità di luce impossibile da ricreare per mezzo di soluzioni artificiali.
Le scalinate che portano al primo piano ed il pozzo che scende giù in basso, danno quel senso di labirintico in cui perdersi, favorendo il gioco dell’esplorazione.
L’Apple Store dell’Opera è pur sempre un negozio, ma in qualche modo, percorrendolo, abbiamo avuto una percezione di mistero non completamente spiegato. Perché nel piano sotterraneo c’è un caveau protetto da inferriate ed una porta blindata?
Quali segreti venivano nascosti lì dentro? Forse la precedente destinazione di 2, Rue Halévy era una banca? Una gioielleria?
Lo scoprirete insieme a tanti altri particolari nella nostra galleria commentata dedicata al nuovo spazio vendita di Apple nel centro di Parigi su questa pagina di Macitynet.