Il robot Daisy per smontaggio, riciclaggio degli iPhone e il recupero dei materiali è stato presentato nel mese di aprile 2018: ora Cupertino sta valutando di condividere questa tecnologia anche con altre società di settori diversi, anche con i costruttori di auto elettriche.
L’aggiornamento arriva da Lisa Jackson, vice presidente Apple delle iniziative ambientali. La dirigente offre alcuni dettagli circa il funzionamento del robot Daisy per lo smontaggio degli iPhone usati a fine vita, ribadendo che l’ambizioso obiettivo di Cupertino è quello di ridurre se non addirittura di azzerare l’estrazione di materie prime dalla Terra creando nuovi prodotti interamente a partire da materiali riciclati.
La dirigente di Cupertino, intervistata da Reuters, spiega che il robot Daisy è lungo meno di 20 iarde, circa 18 metri, e che rimuove la batteria degli iPhone in un processo a quattro fasi, con un getto di aria fredda alla temperatura di -80 gradi. Nei passaggi successivi vengono estratti viti, vari moduli e anche il motore aptico che fa vibrare il telefono.
Le varie componenti vengono poi inviate ai riciclatori che procedono con l’estrazione e il raffinamento dei minerali. La Jackson sottolinea che il robot Daisy è in grado di smontare fino a 200 iPhone in un’ora e che nella installazione di Austin in Texas nel 2017 sono stati smontati un milione di iPhone. Un altro robot Daisy è installato a Breda nei Paesi Bassi.
La dirigente spiega anche che iPhone è stato scelto come primo dispositivo Apple sottoposto a smontaggio e riciclo di parti e materiali proprio per la sua grande popolarità, inoltre che Cupertino sta valutando di condividere alcune delle tecnologie del robot con altre società, costruttori di auto elettriche inclusi.
Già da tempo Cupertino ha annunciato l’ambizioso piano di ridurre a zero le estrazioni di materie prime dalla Terra, ammettendo però di non sapere ancora come poterlo fare. Nel frattempo la multinazionale ha già intensificato le operazioni di riciclaggio, presentando già nel 2018 anche MacBook Air e Mac mini costruiti al 100% con alluminio riciclato.
Secondo il CEO di iFixit il piano è troppo ambizioso anche per Apple, invece il presidente dell’International Council on Mining and Metals elogia l’iniziativa di Cupertino ma precisa che poche altre società potranno seguire la stessa strada.
Ricordiamo che da tempo tutti gli uffici, data center e negozi Apple funzionano tutti con energia rinnovabile e che Cupertino impiega già il primo alluminio al mondo prodotto senza carbonio. Tutti gli articolo di macitynet che parlano di tecnologia green sono disponibili da questa pagina.