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Apple studia co-processore ARM per ridurre i consumi dei MacBook Pro

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Apple sta progettando un nuovo chip destinato ai futuri portatili che permetterebbe di gestire alcune funzionalità molto meglio rispetto a quanto è possibile fare con i chip di Intel. Lo afferma Bloomberg citando sue non meglio precisate fonti. L’indiscrezione è interessante anche perché uno degli autori dell’articolo è Mark Gurman, un personaggio (ex collaboratore del sito 9to5Mac) che in passato ha dimostrato di avere buoni agganci con le stanze dei bottoni di Cupertino.

Il chip in questione sarebbe stato sviluppato lo scorso anno e sarebbe simile a quello già integrato negli ultimi MacBook Pro per gestire la Touch Bar. Internamente denominato T310, il processore sarebbe stato sviluppato internamente sfruttando tecnologie di ARM, funzionerebbe in accoppiata a processori Intel e l’idea è sfruttarlo per gestire funzionalità a basso consumo.

Apple, come accennato, ha già integrato un chip ARM-based all’interno dei nuovi MacBook Pro: il T1, un processore (ne abbiamo parlato qui) che interagisce via software con il computer sfruttando un sistema proprietario (una versione ridotta di watchOS) che fa da ponte con macOS Sierra. Nell’intenzione degli ingegneri Apple, il nuovo processore si occuperà del “Power NAP”, in altre parole di seguire diverse attività utili mentre il computer è in stato di stop. Tra le funzionalità del Power NAP, la possibilità di ricevere nuovi messaggi tramite Mail, aggiornare i contatti con le modifiche apportate sugli altri dispositivi, installare, occuparsi dell’indicizzazione tramite Spotlight, ecc. Vari compiti potrebbero essere eseguiti consumando pochissima energia rispetto a quanto accade con i processori Intel.

Il T310 funzionerebbe in modo indipendente ma in qualche modo connesso a varie parti del Mac, inclusi componenti di storage e wireless, gestendo compito cui ora deve farsi carico il processore principale. Il nuovo chip è per Apple un altro passo in avanti verso un futuro che da tempo molti osservatori immaginano indipendente da Intel. Apple ha sfruttato suoi chip serie Ax negli iPhone e iPad sin dal 2010 e il settore dei processori è diventato uno dei più importanti negli investimenti a lungo termine dell’azienda. Costruire in proprio i chip di cui ha bisogno, permette ad Apple di integrare ancora più profondamente funzionalità hardware e software permettendo inoltre di tenere maggiormente sotto controllo il costo complessivo dei componenti destinati ai suoi dispositivi.

Per il momento la gola profonda di Bloomberg dice ad ogni modo che – almeno per il momento – Apple non ha intenzione di abbandonare Intel per i portatili e le macchine desktop. Questa sorta di nuovo “co-processore” dovrebbe arrivare verso la fine dell’anno, integrato nei nuovi MacBook Pro che vedremo a fine 2017. Apple starebbe nel frattempo lavorando anche su un più veloce MacBook 12″ e un nuovo iMac con porte USB-C, voci già circolate a dicembre dello scorso anno.

T1

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