Apple sta continuando a investire miliardi di dollari sul progetto che dovrebbe portare alla creazione di un chip-modem fatto “in casa” e dire addio a Qualcomm. A riferirlo è Mark Gurman nell’ultimo numero della sua newsletter “Power On”, spiegando che sul progetto in questione sono coinvolti “migliaia” di ingegneri e che l’obiettivo a lungo termine è sostanzialmente quello di non dipendere da Qualcomm e forse anche quello di integrare il modem all’interno di un futuro SoC.
“Anche le persone all’interno di Apple sanno che agli utenti non importa chi ha creato il modem dei loro telefoni”, scrive Gurman, spiegando che dal punto di vista dell’esperienze utente non calmiererebbe niente ma così non è per le casse di Apple, costretta a pagare Qualcomm per ogni chip modem integrato negli iPhone. Secondo Gurman, l’obiettivo di Apple è ridurre i costi e risparmiare spazio all’interno degli iPhone, quest’ultimo un elemento che permetterebbe una più ampia scelta in termini di design. In ultima analisi, eliminare un componente attuale permetterebbe di fare spazio a nuovi componenti e relative funzionalità.
In precedenza sono circolate voci secondo le quali il primo chip-modem di Apple dovrebbe apparire sull’iPhone SE di quarta generazione. Ricordiamo che persino Qualcomm già nelle sue previsioni interne del 2021 dava per certo l’arrivo di un chip modem Apple nel 2023, anticipando ad azionisti e investitori un brusco calo del fatturato derivante dagli ordinativi di Apple. Ma con il ritardo della componente di Apple, Qualcomm è rimasto finora fornitore esclusivo di chip modem per iPhone.
Nel 2019 Apple e Qualcomm hanno messo fine a tutte le dispute legali in corso, incluse quelle con i subfornitori della Mela. Le due aziende hanno inoltre stipulato un accordo di licenza della durata di sei anni, con validità dal 1° aprile 2019 e possibilità di proroga per ulteriori due anni, e un accordo pluriennale per la fornitura di chipset.
Apple, lo ricordiamo, nel 2019 ha acquisto la divisione di Intel che si occupava dello sviluppo di chip-modem, e da anni si sta occupando dello sviluppo di questo modulo.